Italia mia!

 

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-GIUSEPPE TAMBURRANO-

 

Il titolo del mio articolo sulla discesa in campo del rottamatore era “Parole…, parole…, parole…” (7 giugno 2013). Tempo è passato, Renzi ha concluso l’ascesa quasi trionfale al governo. Ma le parole restano e i fatti latitano. Certo, c’è il bonus di 80 euro (solo quest’anno?), la soppressione delle elezioni provinciali, la riduzione a 240.000 euro degli emolumenti dei boiardi pubblici e forse qualche altra piccola cosa (il jobs act?) che dimentico. Ha invitato Berlusconi nella casa del PD per un accordo istituzionale. Ma la riforma del Senato latita e Berlusconi si è rimangiato tutto.

Ora Renzi vede in Grillo un avversario temibile ed è scoppiato il duello. Purtroppo per Renzi, Grillo incarna il rifiuto del sistema, e lui la riforma che è obbiettivamente più difficile del “no”, urlato dal “novello Hitler” (paragoni fuori posto!)

E facile previsione che tra astenuti e grillini ben oltre la metà del corpo elettorale risulterà fuori dal sistema. L’economia – solo in Italia – è ancora in recessione. Come hanno notato Giavazzi ed Alesina il bilancio del governo è magro.

E’ pericoloso Grillo? E’ ipotizzabile una sua ascesa al potere? Molto difficile. L’Italia dovrebbe uscire dall’Europa e i 5 Stelle dovrebbero imporre la loro dittatura. Con quali forze contro il potere legittimo? Mussolini usò la violenza con la connivenza del potere legittimo, re e forze armate. Capì il fascismo solo un povero eroe, Giacomo Matteotti, e fu il primo caduto della Resistenza: mentre i partiti democratici pensavano a fare scissioni e i comunisti a preparare la rivoluzione in quattro gatti.

Che cosa accadrà in Italia? Niente! Grillo farà la voce grossa e sguaiata finché non diventerà rauco. Renzi governerà come Letta ma con grandi annunci.

E noi continueremo a coltivare il sogno di un nuovo partito socialista moderno. “Finché morte non ci coglie”

 
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