Che cosa vuole fare Renzi da grande? Il sindaco di Firenze, il segretario del PD, il Presidente del Consiglio? E’ difficile capirlo, anche se a oggi sembra che opti per la segreteria. Ma ciò che è più difficile capire non è tanto la carica a cui ambisce, ma i contenuti, il programma. Quale Italia ha in testa Matteo Renzi?La cosa migliore da fare per rispondere a questa domanda è leggere il libro che ha appena pubblicato con Mondadori in una elegante edizione e in una prosa scorrevole e cattivante. Come scrittore si conferma simpatico che come oratore. E veniamo ai fatti: in un bello e molto sintetico libro edito da Laterza, Luca Ricolfi definisce “destra” e “sinistra”. La sinistra è contro: 1) l’evasione fiscale e contributiva; 2) la pressione fiscale complessiva che è la più alta di quella media dei paesi avanzati; 3) Il nostro stato sociale che è largamente incompleto; 4) Gli sprechi della P.A. che ammontano a cifre astronomiche. Le posizioni relative ai punti 1 e 3 piacciono più alla sinistra, mentre i punti 2 e 4 appartengono ai programmi della destra. Forse la classificazione di Ricolfi è schematica, ma offre un orientamento su ciò che sono la sinistra e la destra e sulla strada da battere.Nulla di tutto ciò nel libro di Renzi, il quale ha un bellissimo frontespizio: “Nessun giorno è sbagliato per provare a cambiare”. Bene il cambiamento: ma quale? “Vanno finalmente realizzate le riforme che aspettiamo da vent’anni…Eliminare il Senato…l’abolizione delle Province…una legge elettorale come per i sindaci…la libertà d’assumere e la semplificazione si sono perse per strada…Elsa Fornero non ha convinto gli imprenditori”. Renzi affronta l’abolizione delle province, l’incremento del turismo. Renzi si dilunga sull’investimento nella cultura: ed è sacrosanto. Ma i giovani disoccupati sono al 40%; negozi e fabbrichette chiudono – e i padroncini spesso si tolgono la vita. La scuola? A che parlarne. E la recessione che nel 2013 doveva migliorare forse vedrà una piccola luce nel 2014. L’Italia è sull’orlo del fallimento e Matteo Renzi con una prosa brillante e suadente ci rincuora, ci rassicura. E’ bravo, intelligente, io gli auguro che sul tavolo di lavoro trovi i dossier che non trova al comune di Firenze: l’occupazione, la miseria, le pensioni, la corruzione, le carceri, la giustizia.
Altrimenti quel bellissimo libro è solo, parole, parole, parole.
Giuseppe Tamburrano