Graecia Capta

EpifaniUn ex socialista alla guida degli ex comunisti? E’ una semplificazione ma è un fatto: Epifani viene dal PSI e il PD quasi tutto dal PCI. Ma è solo una curiosità o un fatto che può dar luogo a importanti sviluppi? Per associazione di idee mi torna in mente la recente iniziativa dei socialisti europei di scioglimento della Internazionale socialista – internazionale sì ma non socialista – e la sua sostituzione con un organismo più fedele alla sua natura originaria. Mi torna in mente il tentativo di D’Alema di avviare una specie di unificazione con i socialisti dell’ex PSI, i quali – essendo solo una pattuglia di “illuminati”- presumevano di portare i valori socialisti nella struttura dell’ex PCI e ricordarono il verso di Orazio “Grecia capta ferum victorem cepit et artes intulit agresti Latio”.Dopo un po’ emarginati uscirono alla chetichella dal partito (salvo qualcuno che fece la sua oscura carriera personale).Si puntò su Amato autorevole leader socialista per rifare il partito, ma Amato si rifiutò: era al servizio del Paese! Finchè il “Paese” non ebbe più bisogno di lui. Come andrà con Epifani, persona seria che conosce meglio di chiunque i problemi che sono stati l’anima del socialismo italiano – la condizione della classe lavoratrice – e che oggi sono il problema drammatico della società italiana? E’ lì per traghettare il PD verso il congresso o per rimettere ordine in un partito allo sbando e senza identità? Nessuno meglio di lui può operare per dare all’Italia – l’unico paese europeo che ne è privo – un moderno partito con una chiara e moderna identità socialista che riunisca tutte le disperse forze che si rifanno al grande pensiero e alla grandi lotte, alla tradizione del socialismo. E’ il nostro un sogno? Wishful thinking. Eppure il compito è attuale per la condizione del mondo del lavoro e per la crisi epocale del capitalismo finanziario globalizzato.Auguri Guglielmo!

Giuseppe Tamburrano

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

2 thoughts on “Graecia Capta

  1. La composizione di un partito socialista, democratico, laico, europeista, autonomo ed ecologista richiede la scomposizione delle aggregazioni esistenti, quindi i socialisti ovunque essi siano devono giocare la loro iniziativa dunque nel PSI, in SEL nel PD e persino in formazioni della ex FdS come Socialismo 2.000, ma anche nel sindacato in particolare CGIL e UIL, ma soprattutto nella società riattivando circoli e associazioni e periodici a cominciare DALL’AVANTI!. Le Fondazioni come la Nenni hanno poi un ruolo fondamentale: aiutare ad andare oltre la contingenza. La sfida principale non è radunare i socialisti di una volta ma crescere una nuova generazione di socialisti “digitali”

  2. Se è esatta la dizione ex comunisti per coloro che sono negli anni confluiti nelle diverse formazioni politiche che poi hanno dato vita al PD, non credo che Epifani possa essere definito ex socialista ( a meno di una sua smentita in tal senso) in quanto l’essere socialista non è stato abrogato come identità politica, ma solo come Partito (partito che poi è stato ricostituito ed ora ha una sua rappresentanza parlamentare). Detto questo credo che Epifani, che ha ben condotto la Cgil confederale da segretario generale, anche se a volte ha dovuto cedere alle spinte di quella parte ex comunista che aveva orrore di qualsiasi accordo con il governo Berlusconi, sia l’uomo di equilibrio che può ricondurre il PD ad una seria discussione sulla sua identità. Identità che sin dall’inizio è stata irrisolta in quanto frutto della mediazione tra ex comunisti ed ex democristiani di sinistra, con l’aggiunta di qualche socialista e ambientalista. Ecco ora il vero problema è quello di dare delle coordinate precise al riformismo del PD, coordinate che mio avviso non possono essere che quelle del socialismo e socialdemocrazia europea facenti capo al PSE. Non ho mai creduto alla possibilità enunciata da Michele Salvati della nascita di un riformismo che superasse i riformismi socialista e cattolico in un nuovo assetto programmatico e un nuovo contenitore fuori dalla storia del ‘900. Il PD o diviene un serio partito socialista o è condannato a frantumarsi inesorabilmente e far perire così la speranza di una politica riformatrice di sinistra in Italia.

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