-ANTONIO TEDESCO-
Informarsi o perire! Forse con questo aforisma Pietro Nenni oggi avrebbe terminato un suo comizio. Oggi nulla è più importante dell’informazione e della conoscenza.
Freschi di stampa due libri che ci aiutano a capire cosa è successo negli ultimi quarant’anni in Italia e che individuano in una data la chiave di svolta della storia economica, politica e sindacale del nostro paese: 14 febbraio 1984.
“Alla ricerca del salario perduto”, di Antonio Passaro, responsabile dell’Ufficio stampa della Uil e portavoce del Segretario Luigi Angeletti (nel 2010 ha vinto il premio “Addetto stampa dell’anno”) è un lavoro di grandissima passione e precisione giornalistica. L’autore ha consultato oltre duemila articoli del periodo ed ha ricostruito in maniera lucida e con grande obiettività le cronache di quei concitati giorni. Passaro ha individuato le ragioni che hanno portato alla fine del meccanismo della scala mobile e ha tentato un prezioso confronto con ciò che è accaduto trent’anni fa e l’odierna crisi economica.
“Il divorzio di San Valentino”, di Giorgio Benvenuto, scritto insieme al giornalista Antonio Maglie, è un volume dal sapore antico, scritto da uno dei protagonisti di quelle vicende. Benvenuto, in quegli anni segretario Confederale della UIL, ricostruisce i fatti con l’ausilio di documenti inediti, foto, testimonianze,una fase che definisce, parafrasando Hobsawn, il “decennio lungo”(1975-1985) cominciato con l’accordo interconfederale del 1975 sul punto unico di contingenza e concluso con il referendum del 1985 che ha ratificato l’accordo di San Valentino del 1984. L’ex segretario generale della UIL, oggi Presidente della Fondazione Bruno Buozzi, difende quelle scelte ricordando che “La scala mobile era per il Paese come lo zucchero per il diabetico”.
Siamo nel febbraio del 1984. Bettino Craxi è premier di un governo che per la prima volta è presieduto da un socialista e diretto da Dc, Psi, Pri, Psdi e Pli. De Michelis Ministro del lavoro. L’economia italiana è in grande difficoltà, l’inflazione galoppa a due cifre e il tasso di disoccupazione sale con grande preoccupazione. Ad essere messo sotto accusa, già dai primi anni 80′, è il meccanismo della scala mobile, sistema per cui all’aumento dell’inflazione corrispondeva automaticamente e immediatamente un aumento dei salari. Si decise di intervenire sul meccanismo della scala mobile per frenare l’inflazione e per favorire l’occupazione. L’ accordo fu sottoscritto con il governo Craxi soltanto da Uil e Cisl. La decisione di tagliare di 4 punti la contingenza creò una spaccatura sindacale, con la Cgil, allora guidata da Luciano Lama, che non firmò l’ intesa. La stessa Cgil si spaccò al suo interno, tra maggioranza comunista e la componente socialista di Ottaviano Del Turco. L’ allora segretario del Pci Enrico Berlinguer, che pochi mesi dopo morì per un ictus, si oppose in tutti i modi all’accordo. Fu la scelta giusta?
Due letture che ci fanno fare un tuffo nel passato e ci forniscono preziosi spunti per riflettere sul presente.
Certo era un altra Italia, un mondo che forse non esiste più.
- Antonio Passaro, Alla ricerca del Salario perduto, Tullio Pironti Editore, 2014
- Giorgio Benvenuto, Antonio Maglie, Il divorzio di San Valentino, Così la scala mobile divise l’Italia, Fondazione Bruno Buozzi, 2014.