-di PASQUALE LINO SACCA’-
L’Euro non è solo moneta: l’Unione Europea e la governance condivisa dal FMI al G20.
A conclusione del Modulo “Quo vadis Europa 2020?” abbiamo posto in evidenza il ruolo della Moneta Unica indispensabile in un Mercato Unico con le sue iniziali quattro libertà, ma strumento, come la politica fiscale, della politica economica con il naturale approdo ad una sovranità Europea, capace di dare una politica all’Unione Europea, in un contesto internazionale sempre più “guerriero”, dove le Organizzazioni internazionali, sede di dialogo, devono anch’Esse aprirsi a regole più democratiche. Dal FMI al G.20, non tralasciando il G7 e l’OSCE, richiamiamo l’attenzione e le sensibilità, affinchè la memoria non trascuri l’esaltante cammino di pace dalle Comunità Europee all’Unione Europea. Un cammino di progresso e civiltà, dovuto ad una scelta politica di Stati Nazione che dopo due guerre mondiali avevano messo assieme il Carbone e l’Acciaio e, date le conseguenze distruttive e la mancanza di cibo, avevano dato vita alla PAC. Così dalla Storia, continuando abbiamo analizzato la dialettica Istituzionale e nuovi equilibri con le riforme dei Trattati dall’Atto Unico a Lisbona, nel contesto del susseguirsi degli allargamenti e senza tralasciare i Vertici o Consigli Europei con le loro conclusioni. Storia, Istituzioni e Mercato Unico indicano la chiave di lettura con le riforme dei Fondi Strutturali ed il progetto pilota dei PIM (Programmi Integrati Mediterranei), affinchè gli allargamenti fossero vissuti positivamente; Inoltre, con l’entrata in vigore del Mercato Unico, il primo gennaio del 1993, che avrebbe rafforzato le regioni centrali dell’Unione, i Fondi Strutturali sarebbero stati un sostegno allo sviluppo delle regioni periferiche o ai margini dell’Unione. Una logica di politiche di sviluppo con adeguati strumenti finanziari che continua a rendere percepibile e visibile la Stella della Pace che indica che l’Unione esiste e si è affermata. La Polonia non dimentichi! Così pure il Regno Unito.
Certamente, gli egoismi prevalgono ed a Nizza si sono rafforzati, il metodo intergovernativo è stato imposto, mentre la ragione suggerisce di rendere più democratico il potere d’iniziativa della Commissione e di dotare l’Unione di risorse proprie non inferiori al 3%, tenuto conto che per una stabile occupazione la crescita non deve allontanarsi dal 3%; Pertanto, proponevamo la logica del tre: richiamando il deficit al 3% di Maastricht, l’investimento in ricerca al 3% per ogni Stato membro, consapevoli che l’Euro non è solo moneta e che non è possibile svalutare per essere competitivi per chi ha condiviso la Moneta Unica; L’alternativa prioritaria è investire in ricerca, lo ripetevamo a Brux sin dagli anni novanta, chi non lo ha fatto continua a non essere virtuoso per deficit e debito, può anche dare la colpa all’Europa, immemore di aver deciso assieme agli altri Stati memebri, mentre la soluzione democratica è di “recuperare” i ritardi e disciplinare una governance Europea per comprendere le diversità e dialogare in Pace.
Oltre gli egoismi
In questo aiuta un reale esame del superamento dell’egoismo degli Stati e delle “miopie” personali, vista anche l’impossibilità di rispondere con voce unica alle sfide intercontinentali, costretti ad un lento procedere nel decidere dell’Unione sempre in attesa del voto nei singoli Stati. Dopo, la Francia, l’Olanda e l’Austria abbiamo atteso Settembre ed i risultati del voto in Germania, adesso si aspetta che nasca la nuova coalizione, mentre la May pur di salvare se stessa continua a non voler rilevare che i sudditi di sua maestà adesso che sono informati preferiscono il Remain; I liberal democratici sono democraticamente i più coerenti, mentre i Laburisti dimenticano che la Stella della Pace coniuga la geografia con la Storia e, conseguentemente come confermato dalle pronunce dell’Alta Corte, della Corte Suprema e della Camera dei Comuni, un referendum consultivo rimane tale: consultivo. Riconosciuto il peccato delle informazioni non complete e della volontà di chi l’Unione la vivrà più a lungo, cultura democratica insegna che c’è bisogno effettivamente di far decidere con un dibattito completo il popolo, pertanto, viste anche le difficoltà a mettere assieme convenienze reciproche (UE.UK), il rinnovo delle Camera dei Comuni, anticipato nel 2020 di due anni rispetto al 2022, può dare un significato alla democrazia nella corretta interpretazione della sovranità popolare; Così pure nel contesto delle piccole patrie o del malcontento popolare, l’Austria crede ancora nei confini, ma vuole renderli elastici, Italia permettendo; Certamente ha lasciato perplessi la procedura adottata del referendum in Catalogna, forme di nazionalismo senza futuro, mentre per il rinnovo del Parlamento Catalano la maggioranza ha votato contro l’indipendenza, evidenziando anche un sistema elettorale che consente alle aree rurali di essere rappresentati con meno voti dei grandi centri urbani; C’è un aspetto positivo tutto si svolge pacificamente: l’Unione esiste e permette il dialogo con tante presunzioni che rischiano di rendere la pace reversibile. Nelle nostre lezioni seminariali, abbiamo guardato ai nostri confini dal Mar del Nord alla penisola balcanica per sottolineare che le fughe dall’Unione minano la Pace; il Mediterraneo ha le sue debolezze, ma sempre nel contesto dei ritardi nel dare all’Unione una Sua sovranità e permettere d’integrare le regioni già di confine per non rifiutare l’altro e dialogare uniti con la Russia: così insegna la domanda d’Europa di Pace con la Nato ed una difesa comune non disgiunta: Quo vadis U.K? In questo contesto, rimane attuale un richiamo all’Africa e alla politica di vicinato (PEV) per rilevare che l’Unione ha gli strumenti per creare sviluppo oltre i propri confini e rispondere positivamente alle sfide dell’immigrazione. Il Vertice EU Africa del 27 11.17 ad Abdijan in Costa d’Avorio, ha risposto alla domanda d’Europa che è sempre più alta, ribadendo che bisogna rafforzare il partenariato, dare certezza ad un piano d’investimenti esterni e migliorare le condizioni di vita, non tralasciando la crescita demografica che si prevede raddoppierà e raggiungerà i due miliardi e 5 cento milioni nel 2050. Nella dialettica tra passato e futuro, a conclusione, rileviamo e ribadiamo che l’Unione della pace è un successo ed un esempio; Pertanto, è prioritario analizzare i trenta anni di Erasmus con le sue politiche, trasmettendo le conoscenze adeguate per partecipare e ricordare che Europa 2020: Le reti Erasmus ed il ruolo della ricerca tra sviluppo locale, benessere e globalizzazione: informare e formare, sono un ulteriore momento che completa i contenuti del Modulo e mette in evidenza le conoscenze da trasmettere su gli strumenti finanziari e le opportunità per i giovani.
C’è una continuità, una metodologia per informare e formare
Aris Notiziari rappresenta una continuità rispetto al Modulo sul cammino dell’integrazione Europea, tenuto alla Lumsa, sia per la Scuola del giornalismo che per l’Ordine dei Giornalisti; così pure l’APRE, Vivir Europa con la Erasmus Network “I Mediterranei” e Nizza con l’ECIPA e la Camera di Commercio; Consapevoli che richiamare i momenti più significativi delle politiche e delle decisioni delle Istituzioni dell’Unione aiuta a capire il lento procedere, ma anche a riflettere su come incidono le conclusioni dei Consigli Europei, le Presidenze del Trio, il potere d’iniziativa della Commissione ed Il Parlamento Europeo nella vita quotidiana del cittadino Europeo. Ribadiamo l’importanza degli Archivi sulla Storia vissuta del processo d’integrazione con la documentazione fornita da chi a Brux seguiva i dossier del cammino dell’Unione che abbiamo reso disponibili, convinti anche dell’interdisciplinarietà. Le conclusioni rilevano l’interesse e la partecipazioni di studenti di Facoltà e Dipartimenti di Lettere, Diritto, Economia e Chimica con il coinvolgimento delle Fondazioni, che possono essere di supporto ad un’Europa sociale e culturalmente dialogante. Nella metodologia al fine d’informare e formare abbiamo inserito i Case study per evidenziare lo studio d’iniziative ed opportunità da non trascurare, in questo contesto ARIS Antenna per l’Europa presenterà i casi più significativi dalle piante per la salute alle fragranze che l’ECIPA nella sua formazione non trascura.
Coerenza tra passato e futuro per una sovranità condivisa
Ma l’Europa di cui abbiamo parlato e trasmettiamo le conoscenze ha un passato remoto di cui si è discusso a Bruxelles nell’evento celebrativo del 150° anniversario del Congresso Internazionale della Pace, della Libertà e per gli Stati Uniti d’Europa di Ginevra 1867, un passato prossimo di papa Wojtyla che si è recato a Cuba per capire, ma anche per cogliere l’opportunità per diffondere il valore della libertà, di cui non ha potuto godere per un lungo periodo. Mentre il futuro, coniugato con il presente, tiene conto dei cambiamenti nel condividere delle politiche meno austere, ma pone l’attenzione alla governance democratica per superare i ritardi e non sottovalutare i rischi del rifiuto dell’Europa; Coerentemente, è sempre attuale ricordare le logiche delle politiche dell’Unione, non dimentichiamo Interreg, e la necessità già discussa a Nizza di superare il criterio di un Commissario per Stato membro. Certamente la Pace è preminente, quindi, integriamo o sosteniamo lo sviluppo locale consentendo l’elezione diretta dei Commissari in collegi in regioni già di confine, non avremo populismi locali in nome dell’Europa dello Stato Nazione, ma la consapevolezza che la governance della sovranità Europea è democratica, in quanto espressione di un comune sentire da tempo senza confini, permettendo di coniugare assieme sviluppo locale e globalizzazione: Cosi concluderemo riflettendo e ribadendo una nuova Barcellona per condividere il Mediterraneo ed una nuova Messina per aiutare il Remain, consolidare la Pace e capire Amsterdam e le vere motivazioni nell’assegnare la sede dell’Agenzia del Farmaco; Quindi una politica fiscale e un dopo Goteborg con la misurazione del PIL senza il conteggio della vendita delle armi, scelte non facili, ma l’appuntamento del 2019 con l’elezione del Parlamento Europeo va colto.
Archivio, Aris Notiziari, Master interdisciplinare per ricercatori e l’Accademia Europea per la ricerca rappresentano un valore aggiunto per l’informazione, la formazione e la ricerca innovativa per un futuro da anticipare non avulso dal passato. Un modo per leggere il cammino di Pace su cui i giovani possono riflettere, documentarsi e consapevolmente scegliere, cogliendo le opportunità di un Mercato Unico di oltre 500 milioni di consumatori, cittadini Europei, per i quali l’€uro non è solo moneta, ma sovranità per un dialogo intercontinentale.
Pasquale Lino Saccà J. Monnet Chair ad personam E.U.