Porte chiuse ai turchi: ai ferri corti Washington e Ankara

 

-di MAGDA LEKIASHVILI-

Sale la tensione fra gli Stati Uniti e la Turchia. Cinque giorni fa nella capitale turca è stato arrestato un dipendente del consolato degli Stati Uniti a causa dei legami con Fethullah Gülen, grande oppositore di Erdogan e accusato da quest’ultimo di aver organizzato il colpo di stato dell’anno scorso. Una mossa “condannata” da Washington che l’ha definita dannosa per i rapporti tra gli alleati della Nato. Il portavoce del presidente Recep Tayyip Erdogan ha affermato che il rappresentante del consolato americano ha avuto contatti con Adil Oksuz, professore di teologia, definito come “imam della forza aerea” per le sue presunte relazioni con i militari cospiratori del golpe. Secondo il ministero degli affari esteri turco l’uomoa non era nell’elenco ufficiale del personale registrato per il consolato statunitense e quindi non godeva dell’immunità diplomatica o consolare.

Per gli Stati Uniti questa giustificazione non sta in piedi. E infatti, a pochi giorni dall’arresto, sia Washington che la Turchia hanno sospeso tutti i servizi di visti non migratori, con alcune eccezioni. La mossa impedisce in pratica ai turchi di entrare negli Stati Uniti e agli americani di varcare il confine turco, a tempo indeterminato. I visti verranno rilasciati solo ai turchi che intendano trasferirsi negli Usa.

Solo 24 ore dopo l’annuncio degli Stati Uniti, la Turchia si è vendicata attraverso la sua ambasciata a Washington con una dichiarazione simile a quella degli Stati Uniti e che ha prodotto i medesimi effetti. Sono stati invertiti solo i nomi dei paesi.

L’ambasciata turca ha dichiarato che la misura, immediatamente entrata in vigore, sarà “applicabile ai visti nei passaporti, nonché ai visti elettronici e a quelli acquisiti al confine”, perché la maggioranza dei cittadini americani che visitano la Turchia acquistano i loro visti al confine, di solito in aeroporti internazionali come quello di Istanbul. La Turchia non fa parte del “Visa Waiver Program” (programma “Viaggio senza Visto”), perciò i cittadini turchi sono tenuti a richiedere un visto non migratorio tramite ambasciate o consolati statunitensi. I visti non migratori includono i viaggi per affari, turismo e studio, così come la maggior parte dei visti specializzati, ad esempio quelli per i giornalisti e i diplomatici.

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