-di VALENTINA BOMBARDIERI-
L’Italia continua a bruciare. Il caldo e i piromani stanno letteralmente mettendo in ginocchio il Paese. L’emergenza riguarda soprattutto il centro-sud, Campania, Sicilia e Calabria. Dal 15 giugno all’11 luglio, sono ben 18.185 gli interventi realizzati dai Vigili del Fuoco per incendi di bosco, sterpaglie e colture. In cima alla classifica si trova la Puglia con oltre 3.500 interventi segnalati.
Da due giorni chilometri di fiamme sono divampati sulle pendici del Vesuvio, dove gli interventi dei Vigili del Fuoco sono stati circa 700 e più di 100 nella zona del vulcano. Con ogni probabilità gli incendi sono di natura dolosa, dal momento che l’ipotesi dell’autocombustione, chiamata in causa in situazioni simili, non sembrerebbe avere alcun fondamento.
Una regione devastata dalle fiamme come la Sicilia. La situazione più preoccupante si è verificata a Messina, situazione che sembra essersi risolta. Attualmente i vigili del fuoco sono impegnati in altri incendi tra Trapani, Catania e l’isola di Lipari.
Stessa situazione in Calabria, dove la situazione di maggiore emergenza si registra a Cosenza dove da circa 48 ore ci sono diversi fronti attivi.
Le Regioni italiane bruciano anche per i continui tagli a prevenzione e vigili del Fuoco. Le Regioni sarebbero titolari della materia, ma Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Puglia, Sicilia e Umbria non dispongono nemmeno di un aereo o elicottero per spegnere i roghi. Pochi uomini e ancora meno mezzi. Prevenzione, parola sconosciuta al governo italiano. Si grida all’emergenza senza battersi il petto sulle colpe di un governo che ha deciso di tagliare con la Riforma Madia la struttura della Forestale. Lo smembramento del corpo tra Carabinieri e Vigili del Fuoco sta producendo gli effetti che sono sotto gli occhi di tutti. Le aree protette come per esempio il Parco Nazionale del Vesuvio, restano completamente indifese.
Degli 8.000 forestali, in 360 sono andati ai Vigili del Fuoco, circa 1.240 nella pubblica amministrazione e 6.400 ai Carabinieri. Le funzioni di Dos (Direttore Operatore Spegnimento) che prima erano esercitate dal Corpo Forestale attraverso specifiche convenzioni con le Regioni, oggi non sono state ancora assegnate. L’Italia e la prevenzione, quella sconosciuta.