I tedeschi per farsi coraggio riscoprono il loro peggiore passato consegnando ai razzisti e ai negazionisti dell’Afd guidati da Alice Weidel e Alexander Gauland un grande successo elettorale. Gli argini democratici dalle elezioni sono usciti malconci: Angela Merkel ha ancora la maggioranza relativa, ha salvato il cancellierato ma perso per strada il 9 per cento dei voti; Martin Schulz che nelle settimane successive alla candidatura aveva suscitato grandi speranze in realtà ha lasciato sul terreno oltre il 4 per cento. L’Afd, invece, conquista il 13 per cento. Un dato, come ha sottolineato il socialdemocratico Schulz che deve preoccupare perché il partito di Weidel e Gauland è popolato di personaggi che sembrano ricordare con una certa nostalgia un passato che la storia, al contrario, ha condannato. La Merkel ha ammesso di aver sperato in n altro risultato ma la situazione è carica di rischi: per la democrazia e per la stessa Europa perché la coalizione che potrebbe accompagnare la Merkel nei prossimi anni potrebbe imporre una sterzata in direzione di una maggiore austerità anche perché i liberali che hanno ottenuto un notevole successo ed entreranno nel governo hanno vinto attestandosi su posizioni anti-europeiste e, soprattutto, anti-mediterranei. Nessuno in Italia potrà rallegrarsi, nemmeno quelli che fanno o hanno fatto l’occhiolino all’Afd perché per l’Italia dalla Germania sono arrivate solo pessime notizie.
Eppur più di qualcuno si è rallegrato..