Al G20 si riapre la partita fra Trump e Putin

-di MAGDA LEKIASHVILI-

In occasione del G20 di Amburgo, il presidente della Russia Vladimir Putin potrebbe sondare la possibilità di un dialogo con Donald Trump. Sarà il primo faccia a faccia domani fra i leader ed è l’appuntamento più atteso fra tutti quelli in programma nel summit. Le relazioni politiche tra gli Stati Uniti e la Russia sono molto più difficili adesso che nel passato. Al Cremlino sono cresciute le perplessità su Trump poiché non appaiono le sue priorità del presidente americano relativamente alle relazioni internazionali, soprattutto non è chiaro se la Casa Bianca riuscirà su queste priorità a collaborare con il Congresso.

Per Mosca, i maggiori ostacoli nei rapporti con Washington sono rappresentati dalle sanzioni imposte alla Russia in reazione al suo intervento in Ucraina e che sono state accresciute nei mesi scorsi in seguito alle interferenze del Cremlino nelle elezioni presidenziali americane. Secondo il ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov, i conflitti in Ucraina e anche in Siria saranno al centro dei colloqui fra Trump e Putin, ma i tentativi di cooperazione richiedono maggiore impegno.

Il segretario di stato americano Rex Tillerson, che aveva combattuto contro l’estensione delle sanzioni, ha chiesto all’America di non farsi condizionare troppo dagli accordi di Minsk che la Russia è accusata di non aver soddisfatto. Ma il voto del Senato (97 a favore, due contro 2) per l’applicazione di nuove sanzioni, ha raffreddato le speranze di Mosca circa una posizione più morbida degli Stati Uniti sulla questione ucraina.

I dubbi sono cresciuti anche sul tema della cooperazione Usa-Russia in Siria. Dopo l’attacco con armi chimiche di Khan Sheykhun e quelli missilistici di Trump in Siria (che Mosca ha letto come una offensiva contro il suo alleato Bashar al-Assad), la collaborazione è diventata ancora più difficile.

Però, per i diplomatici di entrambi i paesi, anche se non sarà raggiunto immediatamente un accordo sui temi più caldi, sarebbe comunque da considerare una vittoria di grande rilievo l’impegno a lavorare su alcuni obiettivi comuni, seppur di minore rilevanza.

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