-di DONATELLA LUCENTE-
La Fondazione Nenni, da sempre attenta alle iniziative tendenti all’approfondimento dei problemi riguardanti lo sviluppo sociale, politico, culturale ed economico della società contemporanea, e a sviluppare la conoscenza e la cooperazione tra i popoli, ha partecipato al Forum Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) di Parigi, intitolato “Bridging divides“.
Le principali questioni e sfide affrontate da esperti internazionali e figure chiave hanno offerto degli spunti di miglioramento valutando le esigenze reali delle popolazioni con una messa in rete dei loro dati e delle loro opinioni su tre temi trasversali: crescita inclusiva, digitalizzazione, fiducia nel sistema economico globale. Evidenziata inoltre, l’importanza di porre l’attenzione sullo sviluppo di economie e società più integrate ed inclusive.
Le relazioni presentate si sono basate soprattutto su un unico obiettivo: cosa ci divide? cosa ci riunisce? È chiaro che è difficile distinguere causa ed effetto, ma è evidente che tutti questi aspetti devono essere affrontati se si vuole davvero “che nessuno resti indietro”. Il 2016 sarà ricordato per una crescente avanzata del populismo, del nazionalismo e dei livelli di fiducia storicamente bassi. In risposta a queste tematiche, il Forum Ocse del 2017 ha messo l’accento sulla necessità di ristabilire la fiducia di coloro che si sentono indietro attraverso politiche interne per garantire che persone, imprese, regioni e città possano prosperare in un ambiente aperto e digitale senza temere l’impatto della globalizzazione.
Particolare attenzione ha meritato la sessione che ha visto la Fondazione Nenni come parte attiva, “A Survivor’s Guide to a Post-Truth World” (guida per la sopravvivenza ad un mondo della post verità) dove si sono riuniti rappresentanti del mondo accademico, dei media, della politica, delle imprese e della società civile hanno discusso dei benefici e delle carenze della globalizzazione e del commercio e delle politiche da attuare a livello nazionale e internazionale per una più equa condivisione dei vantaggi dell’integrazione economica globale.
Un meeting di significato storico ha dichiarato il prof. Luigi Troiani, responsabile delle relazioni internazionali della Fondazione, per il coinvolgimento di molti paesi uniti verso un unico obiettivo: favorire l’equa distribuzione dei benefici della globalizzazione.