-di PEW RESEARCH CENTER-
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da ripensamenti nei confronti dell’Unione Europea da parte delle popolazioni coinvolte. Ma già dallo scorso anno, ancor prima del voto sulla Brexit in Gran Bretagna, la valutazione popolare nei confronti del progetto europeo era migliorata. Persino gli elettori britannici che hanno scelto di uscire dalla Ue, hanno notevolmente migliorato la loro opinione nei confronti di Bruxelles.
Ma se da un lato non sono molti i cittadini europei che confidano nell’uscita dalla Ue del proprio paese, dall’altro sono numerosi quelli che chiedono che venga ascoltata la loro opinione attraverso la convocazione di referendum sull’adesione all’Unione Europea. Inoltre permangono le frustrazioni nei confronti di Bruxelles relativamente alla gestione economica e politica della questione dei rifugiati. Alla domanda se sulla questione dell’immigrazione debba decidere il proprio paese in accordo con gli altri, circa la metà degli intervistati risponde affermativamente.
Questi sono alcuni dei risultati emersi da un nuovo sondaggio condotto da Pew Research Center che ha intervistato 9.935 persone in Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Svezia e Regno Unito fra il 2 marzo e il 17 aprile 2017. Questi dieci stati membri dell’Unione rappresentano circa l’ottanta per cento della popolazione della Ue e l’84 per cento dell’economia dell’Unione.
Quando le popolazioni europee vengono interrogate a proposito delle conseguenze dell’uscita della Gran Bretagna dalla Ue, normalmente rispondono che avrà conseguenze negative. Maggiore incertezza, invece, accompagna la valutazione delle conseguenze che ci potranno essere nei confronti della Gran Bretagna.
In media, appena il 18 per cento delle popolazioni delle nove nazioni continentali vuole che il proprio paese abbandoni l’Unione. In Grecia e Italia si verifica il maggior sostegno all’uscita, in ogni caso più della metà della popolazione dei due paesi vuole rimanere nel progetto europeo.
Ovviamente tutto ciò non significa che queste popolazioni siano soddisfatte dell’attuale situazione. E forse riflettendo sulle frustrazioni legate al fatto che la propria voce o le proprie preoccupazioni trovino poco ascolto a Bruxelles, in media il 53 per cento delle popolazioni dei nove paesi (dal conto è esclusa la Gran Bretagna) reclamano la convocazione di un referendum sull’adesione all’Unione. Inoltre, in tanti preferirebbero che fossero i governi nazionali, piuttosto che Bruxelles a controllare i flussi migratori provenienti dall’esterno (il 74 per cento delle popolazioni dei paesi continentali) e dall’interno della UE (in media il 66 per cento). Inoltre il 51 per cento preferirebbe che fossero i governi nazionali a negoziare i futuri accordi commerciali con il resto del mondo.
Con la Brexit ormai incombente, l’influenza della Germania sull’Ue probabilmente crescerà. Ma se la maggioranza degli europei ha della Germania una immagine estremamente favorevole, in molti (49 per cento) temono che Berlino condizioni in misura eccessiva le decisioni dell’Unione. Nonostante molti europei desiderino il ritorno di molti dei poteri-chiave alle nazioni di appartenenza, la politica locale è ben lungi dall’offrire segni di stabilità. Lo scorso anno si sono svolte elezioni caratterizzate da differenze numeriche strette e maggioranze risicate all’interno della Ue mentre nuovi movimenti hanno vinto ai danni di vecchi e consolidati partiti. Nel complesso sono pochi in Europa i partiti nazionali che godono di un’alta considerazione popolare. L’indagine ha riguardato 42 organizzazioni e solo cinque hanno ricevuto una valutazione positiva: due in Germania (socialdemocratici e democratici cristiani), due in Olanda (il partito popolare e i socialisti) e il partito socialdemocratico svedese. Le valutazioni sono particolarmente negative in Grecia dove nessun partito viene visto con favore dalla popolazione. Inoltre, le forze politiche di destra – il Fronte Nazionale in Francia e il Partito dell’Indipendenza del Regno Unito (Ukip) – ottengono valutazioni relativamente basse.