Da anni Vittorio Emiliani è impegnato nella difesa del nostro patrimonio, artistico culturale e paesaggistico. Una ricchezza non sempre oggetto di attenta valutazione e, soprattutto, di rispetto, spesso dimenticata dai politici che, al contrario, dovrebbero essere interessati, quanto meno per motivi economici, alla sua valorizzazione. Ma a parte qualche superficiale accenno, il patrimonio artistico, culturale e paesaggistico non riesce quasi mai a guadagnare ampio spazio nei programmi di governo; ancor meno spazio trova nelle pratiche concrete di governo. Ed è a queste lacune e a queste pericolose amnesie che è dedicato l’ultimo libro che l’ex direttore de “Il Messaggero” ha scritto per Solfanelli Editore. Esemplificativo il titolo: “Lo sfascio del Belpaese. Beni culturali e paesaggio da Berlusconi a Renzi”. L’opera verrà presentata lunedì prossimo (ore 17) a Roma presso la sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (corso Vittorio Emanuele 349). A discutere del tema proposto da Emiliani, l’urbanista Paolo Berdini, ex assessore all’urbanistica del comune di Roma, Paolo Liverani, archeologo e docente all’università di Firenze, il giornalista e scrittore Sergio Rizzo.
Ho letto il suo articolo di oggi sul corriere della sera (16 giugno 2017) e mi permetta, è poco incisivo con frasi generiche e abusate ( il gabbiano tra i rifiuti e le pantera ne a castelmezzano Sant’Angelo) .per smuovere qualcosa , per dare un segnale vero , occorre molto di più…
Se le va lo faccia.