Nell’ultima puntata di Piazza Pulita su La7, Guidalberto Guidi, vicepresidente di Confindustria , commentando il “Decreto del Fare” ha affermato che uno dei maggiori problemi dell’Italia è il numero eccessivo di “statali, forestali, impiegati del nulla”, almeno 100.000 da mettere, come succede nelle imprese private in crisi , in Cassa Integrazione. Ebbene l’imprenditore modenese non è nuovo a questo tipo di provocazioni, infatti nel 1997 scrisse nel suo “Decalogo del semplificatore”, che vi erano almeno un milione di esuberi nel pubblico. Ho sempre temuto l’imperizia dei “semplificatori della realtà”. La realtà socio-economica è molto complessa e non si possono ingannare i cittadini ancora con gli slogan, con il populismo; i cittadini sono sempre più vulnerabili e deboli e i semplificatori imperversano e riescono spesso, malauguratamente, ad affermare i loro slogan, che penetrano nelle coscienze degli italiani. Lo slogan è ormai presente non solo nelle campagne elettorali ed è terribilmente dannoso poiché non ha mai dato soluzioni, né fornito risultati. Lo slogan è un messaggio diretto, che insinua una riuscita, un successo, ma sotto il vestito-messaggio non c’è nessuna proposta, nessun progetto, e tutto,alla lunga, è dannoso. I grandi semplificatori, nel nostro Paese, predicano la riduzione dei parlamentari, l’abbattimento dei costi della politica, politiche per la crescita e sono capaci di partorire un “decretino senza pretese” mentre continua la diatriba populista dell’IVA e dell’IMU, non volendo comprendere che in Italia bisogna attuare una grande redistribuzione delle ricchezze. Dubito che questo governo possa sostenere la redistribuzione e favorire la crescita economica puntando su settori strategici come la cultura, il turismo e lo sviluppo ecosostenibile. Quando nel 2010 il giornalista inglese, Bill Emmot decise di scrivere un libro su quello che di buono c’era in Italia, su ciò che gli dava speranza per il futuro del Paese, molti gli dissero “ah, sarà un bel libro ma molto corto !”. Ho la sensazione che si stia avverando la profezia di Alberto Sordi che ricordò come gli italiani fossero “incapaci di governarsi da soli, destinati alla più dura delle prove: scivolare in un Paese più egoista, pieno di macchine, di arricchiti che si ingozzano e di ingrati che tornano poveri…” Mi auguro che ti sia sbagliato Albertone. Mentre scrivo sono in treno ed ascolto involontariamente un medico sulla sessantina che sostiene che i problemi dell’Italia sono nati quando “hanno chiamato operatori ecologici gli spazzini”!.
Bisogna avere un po’ di ottimismo, la storia cammina!
Antonio Tedesco