di Rita Borelli
Un’energia vibrante dalle menti e dai cuori, una forza creativa che sembra danzare sul palco, come un’aurora boreale di talento e passione: questo è Dust to Dust, in scena al Teatro Studio Eleonora Duse di Roma. Il testo di Robert Farquhar è stato tradotto da Massimiliano Farau e la regia di Andrea Lucchetta. Interpreti: Anna Bisciari, Alessio Del Mastro e Marco Fanizzi.
La trama esamina le dinamiche dell’amicizia e la complessità delle relazioni umane. La regia concepita per questo lavoro, prevede una recitazione a tre voci, fatta di monologhi e dialoghi incrociati, frasi iniziate e lasciate in sospeso, in cui ciascun attore è riuscito a far esaltare la sua partitura verbale ed emotiva donando al personaggio interpretato un suo proprio ritmo, per ritornare poi nell’insieme, rendendo il lavoro armonioso ed appassionante.
Su un palcoscenico buio e disadorno, una persona è seduta ad una scrivania e scrive a macchina. Squilla il telefono e gli viene comunicata la morte di un suo caro amico caduto accidentalmente dalle scale, forse perché ubriaco. Lui è la persona più vicina e cara del defunto, che ha in realtà un fratello che vive all’estero ma con il quale non era in buoni rapporti. A lui quindi l’onere di avvertire il parente e dargli la triste notizia. Lo fa di malavoglia e in modo asciutto, distaccato, con poca sensibilità.
Altre due persone – un uomo ed una donna – sono in piedi dietro delle porte aperte. Sono anch’essi degli amici del defunto che hanno saputo della sua morte e ognuno a proprio modo ricorda i momenti e le situazioni vissute, facendone un ritratto intenso e onesto come persona che avevano frequentato e con la quale avevano trascorso momenti di gioia e tenerezza.
Rievocano i pregi e i difetti di un essere umano complesso e singolare. Il racconto di ciascuno si snoda fornendo ora un’immagine nuova dell’uomo che avevano conosciuto e che attraverso la morte appare diverso, con caratteristiche non apprezzate in vita. L’amico viene celebrato ricordandone la personalità e lati caratteriali positivi e non positivi. E così arrivano a capire che amore e amicizia possono sussistere nonostante tutto, l’importante è accettare i lati imperfetti di ognuno come parte integrante di un legame affettivo e vero.
L’accademia Silvio d’Amico è certamente un terreno fertile per la crescita artistica e l’evoluzione di grandi attori. Anna Bisciari, Alessio Del Mastro e Marco Fanizzi, hanno dimostrato ancora una volta di essere dei giovani talenti nell’arte della recitazione. Ogni volta che i riflettori si accendono e abbracciano i loro volti, si apre una finestra su un mondo di emozioni inesplorate e di storie da raccontare. Lo spettacolo da loro offerto è stato una vera e propria delizia per gli occhi e l’anima. La loro abilità nel trasformarsi ciascuno nel proprio personaggio, immergendosi con bravura nelle emozioni e nei dettagli, ha creato un’esperienza magica.
Ogni loro gesto, ogni loro sguardo ha raccontato una storia avvincente. Questi talenti saranno in grado di lasciare un’impronta indelebile nel mondo della recitazione, e il loro futuro sarà senza dubbio luminoso. Ottima la regia di un visionario Andrea Lucchetta, che ha dato vita ad uno spettacolo che ha sfidato le convenzione, guidando il pubblico attraverso una narrazione intelligente offrendo una prospettiva stimolante su un tema complesso come l’amicizia. Applausi meritati per un’interpretazione e regia straordinarie e intelligenti.
Rita Borelli
Esercitazione del Biennio di Regia
a cura del M° Luca De Fusco
DUST TO DUST
di Robert Farquhar
Traduzione di Massimiliano Farau
Regia di Andrea Lucchetta
Con Anna Bisciari, Alessio Del Mastro, Marco Fanizzi
Scene e costumi di Eleonora Ticca
Light designer Gianni Staropoli
Video designer Igor Renzetti
Direttore di scena Alberto Rossi
Sarta di scena Maria Giovanna Spedicati
Fonico Laurence Mazzoni
Foto di scena Manuela Giusto