di Rita Borelli
“Il mio regno per un cavallo”! Su queste parole Riccardo III muore, giunto al termine di una vita vissuta in modo malvagio e crudele. Il più noto e lungo – dopo Otello – lavoro di Shakespeare, è stato in scena al Quirino di Roma, diretto da Kriszta Székely, in un adattamento firmato da Àrmin Szabó-Székely, su traduzione di Tamara Török.
Nonostante i tagli consistenti, questo modernissimo Riccardo III è riuscito a conservare intatto il messaggio che Shakespeare intendeva trasmettere.
La scena è un set televisivo, con operatori, registi, macchine da presa, maxi schermi, telefonini, che trasmettono in diretta TV la prima conferenza stampa di Re Edoardo. Lo spettatore vive in prima persona il dietro le quinte di una realtà sostanzialmente costruita ad hoc e proposta dai media o social alla popolazione. Come a dire: che differenza c’è fra quanto accaduto al tempo della Guerra delle Due Rose ed un qualsiasi avvenimento quotidiano di guerra? Entrambi sono sovrapponibili.
L’ambizione di potere, la spietatezza che alberga l’animo di Riccardo III, sono irrefrenabili, violenti, eppure identici a quelli di tanti uomini di governo a noi noti. Raggiri, menzogne, delitti si sommano ed emergono sempre più. In scena questa ridda di ombre e malvagità viene rappresentata dai corpi senza vita, avvolti in sacchi neri e gettati l’uno sull’altro, di coloro che sono stati uccisi da Riccardo in quanto ostacoli per raggiungere il suo obiettivo: la corona.
Riccardo mente ed inganna tutti. Solo agli spettatori in sala rivela fin dall’inizio i suoi spregevoli piani, e ne chiede la complicità e condivisione, addirittura sollecitandone l’appoggio per alzata di mano.
“Il potere logora chi non ce l’ha” diceva Giulio Andreotti, in uno dei suoi aforismi più celebri. Cosa non si fa per raggiungerlo, cosa e chi si è disposti a mettere da parte o sopprimere pur di ottenerlo? Ma infine cosa resta? I fantasmi, i pentimenti, i rimorsi. Rimangono vicine le persone spregevoli, che per condiscendenza e tornaconto personale, hanno accettato e condiviso le brutalità commesse da un uomo privo di scrupoli e spietato. Ora però Riccardo è solo, e non è più utile. Può essere eliminato. “Il mio regno per un cavallo”. Subito dopo, colpi di mitra lo sottraggono alla vita. E il suo corpo cade esanime sopra i sacchi dei cadaveri da lui precedentemente uccisi.
Un cast di attori eccellenti e affiatati. Paolo Pierobon: un Riccardo III a cui ha saputo dare spessore emotivo ed interpretativo, senza eccessi o imperfezioni di stile.
Altrettanto bravissimi gli altri interpreti. Francesco Bolo Rossini: un Re Edoardo dalla giusta fragilità ed emotività; Lisa Lendaro che impersona un Anna devastata dalla morte del padre e del marito per mano di Riccardo, che poi sposerà e che da questi verrà fatta uccidere. Elisabetta Mazzullo, moglie di Edoardo, è pronta ad incoraggiare e sostenere il marito, non disdegnando di frequentare salotti e party. Manuela Kustermann: una splendida Cecilia, algida ed altera, che mostra forza e disprezzo verso il figlio Riccardo che non ha mai amato fin da bambino. Marta Pizzigallo, molto brava nella parte della spodestata regina Margherita: ne vien fuori un personaggio delirante, evanescente, che predice ad ognuno un futuro nefasto. Jacopo Venturiero: Buckingham brillante, ma anche ingenuo e sprovveduto. Morirà soccombendo alla spietatezza di Riccardo.
Che Riccardo III interessante! Forse troppo moderno, esasperato in alcuni punti (la scena del nudo integrale di Re Edoardo), ma che riesce a mantenere inalterato il suo fascino. Fa riflettere, in finale di tragedia, la figura di Elisabetta che, ormai regina, rassicura e promette al popolo pace e prosperità grazie all’acquisto di armi ed equipaggiamenti. Visione di un passato sempreverde al quale, purtroppo, assistiamo ogni giorno.
Rita Borelli
Roma – Teatro Quirino Vittorio Gassman
Stagione 2022/2023
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale /
Teatro Stabile di Bolzano / ERT – Teatro Nazionale
presentano
PAOLO PIEROBON
RICCARDO III
di William Shakespeare
regia KRISZTA SZÉKELY
Riccardo / Paolo Pierobon
Elisabetta / Elisabetta Mazzullo
Buckingham / Jacopo Venturiero
Edoardo – Presidente Della Corte Suprema / Francesco Bolo Rossini
Clarence – Arcivescovo / Stefano Guerrieri
Anna / Lisa Lendaro
Hastings / Matteo Alì
Stanley / Nicola Pannelli
Cecilia / Manuela Kustermann
Margherita / Marta Pizzigallo
Rivers – Secondo Sicario – Tyrrell / Alberto Boubakar Malanchino
Catesby – Primo Sicario / Nicola Lorusso
in video
Eddy / Alessandro Bonardo
Ricky / Tommaso Labis
adattamento
ÁRMIN SZABÓ-SZÉKELY
traduzione
TAMARA TÖRÖK
scene
Botond Devich
costumi
Dóra Pattantyus
luci
Pasquale Mari
suono
Claudio Tortorici
video
Vince Varga
assistente luci
Gianni Bertoli
N°125 del 07/06/2023