GIULIO TARRO: “Siamo ottimisti: la pandemia è finita. Crisanti, Guerra, Ricciardi, Pregliasco? Parlano a vanvera. Non sono virologi”

-di PIERLUIGI PIETRICOLA

 

Scienziato prestigioso e di fama internazionale, considerato il miglior virologo al mondo, il Prof. Giulio Tarro, voce autorevole ricca di competenza e capacità analitica, ci invita a guardare all’attuale situazione relativa alla diffusione del Sars CoV2 con razionalità e ottimismo. E le sue parole delineano un futuro prossimo tutt’altro che nefasto come quello che si profila da ciò che altri – medici e giornalisti – non mancano di affermare ogni giorno.

 

Prof. Tarro, alla luce di quello che sta accadendo in questi giorni come considera la situazione in Italia relativamente alla diffusione del Sars CoV2?

Mi pare che il tutto stia andando bene. Le terapie intensive non sono più sovraffollate da malati di Covid-19 in seguito all’infezione di Sars CoV2. Ora i contagiati da questo virus non presentano, per la stragrande maggioranza dei casi, sintomi. Alcuni, invece, sintomi li hanno ma in forma lieve. Considerato tutto questo, non possiamo che guardare con ottimismo sia al presente che al futuro.

Gli esperti, però, ci dicono che nel prossimo Autunno ci sarà di sicuro una seconda ondata.

Quali esperti?

Per esempio Crisanti, oppure Ricciardi, Guerra, Pregliasco ed altri: tutti ci invitano alla cautela nei comportamenti quotidiani (indossare le mascherine e badare al distanziamento intrapersonale) perché, essi sostengono, fra Ottobre e Novembre prossimi – ma già a partire da Settembre – ci saranno nuovamente casi gravi di infezioni da Sars CoV2.

Intanto cominciamo col dire che tutti quelli che lei ha citato non sono dei virologi. Quindi discettano intorno ad argomenti sui quali non sono preparati. Rimasticano dei luoghi comuni che sono stati ampiamente smentiti dai fatti, anche se i maggiori mass-media non lo hanno riportato perché prediligono una narrazione terroristica piuttosto che aderente ai fatti. Lei ricorda quando Ranieri Guerra dall’alto della sua presunzione tuonò contro i festeggiamenti per la vittoria del Napoli di qualche settimana fa – tre o quattro, se non sbaglio? Egli disse che nella situazione grave in cui l’Italia si trovava, con il virus ancora in circolazione, dare vita ad assembramenti come quello era da incoscienti e che ci saremmo dovuti aspettare decine e decine di casi positivi al Sars CoV2. Non ce n’è stato neppure uno.

Lei come fa ad essere sicuro che nel prossimo Autunno non ci sarà una recrudescenza di infezioni gravi da Sars CoV2?

Perché il Sars CoV2, come ho più volte detto, è un beta-coronavirus. Appartenendo a questa famiglia virale si comporta di conseguenza. Ciò vuol dire che o si adatterà a noi, andandosi ad aggiungere agli altri coronavirus che causano raffreddore e mal di gola; oppure scomparirà come avvenuto per il beta-coronavirus della prima SARS.

Non può, quindi, tornare?

Assolutamente no. Nel senso che se dovessero esserci delle infezioni nel prossimo Autunno, è stupido pensare che saranno gravi come quelle iniziali avute fra Marzo e Aprile 2020. I virus influenzali sono ciclici. I beta-coronavirus no. Per comprendere il Sars CoV2 occorre analizzare la famiglia virale a cui appartiene. Chiaramente sono questioni che sfuggono a persone come Guerra, Ricciardi, Pregliasco e Crisanti perché non sono propriamente dei virologi e quindi non possono padroneggiare in modo appropriato questa branca della scienza.

E allora i focolai che ci sono in Italia in questi giorni?

Si tratta di casi di ritorno. Persone che vengono dall’estero, magari da zone dove vi è una concentrazione maggiore di Sars CoV2, e che tornando o entrando in Italia lo portano sul territorio. Tuttavia nessuno di questi focolai dà luogo a epidemie diffuse né a malattie.

E questo perché il Sars CoV2 ha perduto la sua carica virale?

Certo. Ma anche perché da noi la maggior parte delle persone ha sviluppato le IgG, quindi è immune. Ci sono, ormai, molti studi che certificano quello che sto dicendo.

Si riferisce alla cosiddetta immunità di gregge?

Certo.

A tal proposito è uscito un articolo sulla rivista «Lancet» nel quale si dimostra che con il Sars CoV2 l’immunità di gregge è impossibile da raggiungere.

Questa è una colossale stupidaggine.

Perché?

Semplicemente perché se ciò fosse vero, tutti coloro che sono guariti dal Sars CoV2 e che hanno sviluppato le IgG, dovrebbero già essersi riammalati.

Alcuni hanno avuto una recidiva dell’infezione.

Se sono stati curati con farmaci immunosoppressori come il tanto decantato Tocilizumab sarebbe stato straordinario il contrario. Farmaci di questi tipo impediscono, per questioni legate a malattie autoimmuni come è l’artrite reumatoide, al sistema immunitario dell’uomo di sviluppare gli anticorpi.

Tecnicamente come funziona l’immunità di gregge?

Il nostro sistema immunitario dobbiamo immaginarcelo come la mano destra e la mano sinistra. Entrambe le parti funzionano parallelamente ma non simultaneamente. Supponiamo che la mano destra sia la risposta anticorpale umorale – vale a dire le IgG – mentre la sinistra sia l’immunità cellulare. La maggior parte dei beta-coronavirus sviluppa una risposta immunitaria cellulare in seguito a quella umorale, vale a dire le IgG. L’immunità di gregge va considerata tenendo presente entrambe queste risposte immunitarie.

Quindi possiamo stare tranquilli?

Certo!

pierlu83

3 thoughts on “GIULIO TARRO: “Siamo ottimisti: la pandemia è finita. Crisanti, Guerra, Ricciardi, Pregliasco? Parlano a vanvera. Non sono virologi”

  1. Tutta la mia stima ed il mio profondo rispetto al Prof. Tarro, che sin dal primo momento ha sempre sostenuto la stessa tesi, poi verificatasi, senza arretrare di mezzo millimetro. Grazie Professore.

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