IN MORTE DI PIETRO TERRACINA

-di Pasquino il Templare-
Eppuro Pietro Terracina se n’è annato
uno dei pochi che ad Auschwitz era scampato
Sul braccio un numero c’aveva tatuato
nell’anima un dolore mai scordato
Ditejelo alli nazinegazionisti infami
come se viaggiava nelli carri bestiami
come se campava ‘n mezzo alli liquami
circondati da vermi in divisa a brulicami
Forse lui quell’inferno l’avrà puro perdonato
ma de sicuro nun l’ha mai dimenticato
e ‘n’eredità de certo c’ha lasciato
che quelli che dall’odio er core hanno annebbiato
che ora puntano a ritorna’ ar potere
noi dovemo lotta’ ché nun possa mai accadereché da soli o insieme alle camicette nere
ammezzerebbero ancora generazioni intere
del culto del fascio sciocchi camerieri
colla stessa cieca violenza oggi come ieri
continuano a profana’ memorie e cimiteri
Ma noi che d’ogni libertà semo li cavalieri
sempre ci opporremo alla lebbra delli poteri neri !

pierlu83

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