– di GIULIA CLARIZIA-
Dopoguerra. Gli italiani tra speranze e disillusioni è il libro di Mario Avagliano e Marco Palmieri presentato lo scorso 18 luglio presso la Casa della Memoria e della Storia.
Un testo che affronta senza remore i problemi del dopoguerra, portando il lettore a comprendere quanto le conseguenze del conflitto siano andate oltre la sua fine, soprattutto per la società civile.
Proprio quest’ultima è la protagonista dello studio di Avagliano e Palmieri, che hanno voluto raccontare gli anni fondativi della democrazia italiana da un punto di vista originale.
Sono gli “anni del mitra”, in cui la violenza era diventata la normalità. Questo l’effetto della guerra totale che era stata la Seconda guerra mondiale. La storica Simona Colarizi ha messo in luce proprio quanto il secondo dopoguerra abbia dovuto fare i conti con le terribili devastazioni subite da un’Italia sconfitta e campo di battaglia. Ancora più che durante la guerra, nel dopoguerra si soffriva la fame; le infrastrutture distrutte rendevano estremamente complesso muoversi all’interno del paese. Eppure, quelli furono gli anni in cui nacquero i valori su cui poggia la nostra democrazia, gli anni in cui quella società spaccata dalla guerra civile chiedeva pace e ritorno alla normalità.
Le vicende narrate, sottolinea Carlo Fiordaliso, segretario generale della Fondazione Nenni, gettano un faro su questioni che non sono valorizzate come dovrebbero e che sono ancora aperte, soprattutto oggi in cui si affronta con troppa leggerezza il sorgere di idee che si ritenevano sepolte insieme ai drammi della guerra.