– di GIULIA CLARIZIA-
Muti passaron quella notte i fanti:
tacere bisognava, e andare avanti!“Il Piave mormorava,
calmo e placido, al passaggio
dei primi fanti, il ventiquattro maggio;
l’esercito marciava
per raggiunger la frontiera
per far contro il nemico una barriera…
S’udiva intanto dalle amate sponde,
sommesso e lieve il tripudiar dell’onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero,
il Piave mormorò:
Non passa lo straniero!”
[La canzone del Piave, 1918]
La celebre Canzone del Piave venne composta nel giugno 1918 da Ermete Giovanni Gaeta per sollevare il morale delle truppe italiane che combattevano gli austriaci durante la Prima guerra mondiale.
Dopo la sconfitta di Caporetto, proprio sul Piave gli austriaci avevano sferrato il duro attacco che aveva dato inizio alla battaglia del Solstizio. La piena del fiume, però, aveva arrestato l’esercito nemico permettendo alle forze armate italiane di organizzare una resistenza.
Il maestro Gaeta, noto con lo pseudonimo E.A. Mario, scrisse allora quella che è ad oggi una delle principali canzoni patriottiche italiane.
La prima strofa fa riferimento alla prima, silenziosa marcia delle truppe italiane per sferrare l’attacco contro l’esercito austriaco nel 1915. Il regno d’Italia, infatti, dopo le radiose giornate di maggio aveva dichiarato guerra all’Austria, entrando ufficialmente nella Prima guerra mondiale.
La canzone del Piave, nota anche come Leggenda del Piave, ebbe un successo immediato. Il generale Armando Diaz si complimentò direttamente con l’autore per l’effetto positivo che aveva avuto sulle truppe. «La vostra leggenda del Piave al fronte è più di un generale!», scrisse Diaz a Gaeta.
La guerra finì, ma la funzione della Canzone del Piave non si esaurì. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, essa venne adottata per qualche mese come inno nazionale per sostituire la Marcia Reale, che fu però poi reintrodotta dopo la liberazione di Roma. Come è noto, quando venne scelto l’Inno di Mameli, questo doveva essere provvisorio, e proprio la Canzone del Piave era candidata a sostituirlo come inno definitivo. Questo cambiamento non è mai avvenuto, ma solo nel 2017 l’Inno di Mameli è diventato l’Inno nazionale ufficiale.