-di PIERLUIGI PIETRICOLA-
Andrea Scanzi: penna fra le più acuminate del giornalismo italiano. Scrittore prolifico dall’ispirazione sempreverde ed originale. In poco più di un anno ha pubblicato tre libri di grande successo – due di analisi politica ed uno per diletto personale. Fresco di stampa, da qualche giorno è uscita la sua nuova fatica: La politica è una cosa seria. Da Berlinguer a Salvini, dieci motivi per cacciare i pagliacci. Non voglio togliere ai lettori il gusto della lettura del volume. Quindi non ne parlerò. Voglio, però, tracciare un ritratto letterario del nostro autore nell’augurio di non incorrere nel suo biasimo. Premetto che con Scanzi non ci siamo ancora conosciuti personalmente. Ogni tanto ci scambiamo qualche messaggio e ci siamo parlati telefonicamente per un’intervista. Da quello che scrive e dalle passioni che condivide sulla sua pagina Facebook, trovo molte affinità con la mia persona. La chiarezza, la curiosità, l’intolleranza per l’ipocrisia, un certo spirito dilettantistico nel voler sperimentare sempre nuove strade, l’interesse per una musica leggera di qualità, la passione per la scrittura e per il teatro: tutte doti che il nostro scrittore coltiva con intelligenza. Nel panorama attuale, un profilo come quello di Scanzi è certamente anomalo per il giornalismo. I suoi colleghi coetanei raramente possiedono quell’intima felicità per ciò che fanno e che si traduce in un sorriso, sereno o beffardo secondo i casi. Tutti sono avvinghiati nelle maglie dello specialismo. Scanzi no. Egli ha preferito far suo il detto Palazzeschi: “Lasciatemi divertire”. Il diletto, mi permetto di dire, è la cifra caratteristica delle sue pagine. Peculiarità che si trasforma in un’ironia mai banale, sempre obiettiva e – quando occorre – corrosiva. Ma Scanzi ha anche un aspetto interiore che coltiva con discrezione e del quale pochi sono resi partecipi. I lettori più avveduti lo avranno percepito leggendo il suo delizioso Con i piedi ben piantati sulle nuvole. Il buon Andrea non dimentica che è la passione il motore da cui tutto nasce. E per mantenerla ben viva occorre la giusta dose di isolamento dal rumore massmediatico quotidiano. Difatti, ogni tanto Scanzi si rifugia in un misterioso buen retiro noto a lui soltanto. Cosa farà lì? Possiamo immaginarcelo a leggere dei libri, a trascorrere del tempo passeggiando – a piedi o in moto – per una natura ancora incontaminata, a riflettere sul suo presente e i progetti futuri che lo vedranno impegnato. Anche di questo si nutre la scrittura di Scanzi, dallo stile secco, rapido, deciso e chiaro. Nessuna traccia dei virtuosismi di Gadda o dei barocchismi di un Longhi. Al loro posto, vi sono la limpidezza, la rapidità e la leggerezza tanto raccomandate da Calvino. Tutti elementi, questi fin qui descritti, che inducono molti detrattori ad accusare Scanzi di essere un vanesio. È noto che per una certa cultura – tipicamente italiana – l’ironia e il dilettantismo alla Savinio non sono graditi. Ecco perché autori come Flaiano o Marchesi non godono ancora di un ampio pubblico di lettori. È proprio a loro, credo, che Scanzi si ispiri nella scrittura dei suoi libri o articoli di giornale. Non ultimo perché l’ironia gli consente di acquisire quella giusta distanza dai fatti di cui si rende testimone. E poi perché, come diceva Savinio, questo è il modo migliore per sfuggire alla noia costringendola a scomparire – corrucciata e infastidita – all’orizzonte. Tutte queste caratteristiche sono felicemente presenti in La politica è una cosa seria. Da Berlinguer a Salvini, dieci motivi per cacciare i pagliacci. Libro di passione civile che si legge come un divertissement francese del Seicento. Mai dimenticando, beninteso, che quanto vi è narrato non è frutto di fantasia né tantomeno è stato alterato. Purtroppo è tutto tremendamente vero. Affrontare la realtà più cruda, inquietante, irritante e squallida con quel giusto velo di ironia e sarcasmo, è il modo migliore per iniziare ad avere desiderio di cambiarla. Dote, quest’ultima, che Scanzi offre generosamente al suo pubblico ed ai suoi lettori.