– di ENRICO MATTEO PONTI –

Nella vita ci sono momenti che ci impongono riflessioni profonde e avvenimenti che non possiamo non considerare per quello che veramente rappresentano.

Momenti e avvenimenti che dobbiamo saper leggere cercando di capire perché e come qualcuno stia tentando di modificare violentemente culture, civiltà, rapporti umani, crescite e conquiste frutto di anni e anni di impegno sociale e di lotte di intere generazioni in tutti i continenti del globo.

Momenti e avvenimenti davanti ai quali non possiamo voltarci dall’altra parte se vorremo ancora guardarci allo specchio senza vergognarci e senza temere per il futuro, nostro e dei nostri figli.

E quello che, in questi precisi momenti, sta accadendo a Verona è uno di questi avvenimenti.

Basta leggere il Manifesto che ha ispirato il Congresso Mondiale sulla Famiglia per capire come una reazionaria alleanza di conservazione e vetero clericalismo, pretenda di annullare, con la strumentale o convinta alleanza di governi, chiese, sette, partiti, decenni e secoli di crescita civile.

Per non fare parte dei disertori dello spirito della Costituzione e dello stato di diritto, dobbiamo dire “Basta”, senza restare più in silenzio, senza restare indifferenti davanti alla morte lenta cui si vorrebbe condannare la cultura del rispetto, della solidarietà, dei diritti.

Basta a chi vuole imporre il proprio credo a chi ha altri credo.

Basta alla lobotomia dell’egoismo e dell’arroganza, basta alla violenza verbale e non solo

Nel passato, spesso i momenti più bui sono iniziati cosi.

E allora…. noi difendiamo i nostri valori!