– di GIULIA CLARIZIA-
Il 27 febbraio del 1900 in Gran Bretagna ebbe luogo il primo congresso del Comitato di Rappresentanza del Lavoro, che pochi anni dopo prese il nome di Partito laburista.
Fino a quel momento, infatti, le classi lavoratrici non avevano avuto una vera e propria rappresentanza politica. Le rivendicazioni per lo più economiche erano portate avanti tramite le trade union –associazioni di categoria che svolgevano un ruolo sindacale – ma queste trovavano poi poco spazio in Parlamento a causa di un sistema elettorale il cui suffragio si allargava con molta lentezza.
Di fatto, questo si traduceva nell’assenza di rappresentanza delle classi lavoratrici alla Camera dei comuni, e in una legislazione che tendeva ad ostacolare le lotte sindacali.
Se le trade union nel corso del diciannovesimo secolo avevano acquisito una grande importanza nella Gran Bretagna della rivoluzione industriale, diventando importanti punti di riferimento per i lavoratori, dal punto di vista politico vi era una forte frammentazione. Molti supportavano i liberali, mentre sorgevano alcune associazioni di idee socialiste.
Fra queste, la più importante nacque nel 1893 ad opera di Keir Hardie, un ex minatore che fondò il Partito Laburista Indipendente con lo scopo di portare il socialismo in Parlamento. Collaborando con la Fabian Society, un’associazione composta da uomini e donne dell’élite vittoriana che ritenevano che, gradualmente, le classi lavoratrici dovessero assumere il controllo dei mezzi di produzione, Hardie riuscì ad organizzare il congresso del 27 febbraio 1900, riunendo diverse realtà politiche e sindacali prima di allora frammentate.
Nacque così il Comitato di Rappresentanza del Lavoro, composto dai diversi gruppi che avevano partecipato al Congresso. La nuova formazione politica, che rispondeva in maniera diretta alla necessità di offrire un punto di riferimento a coloro che credevano nelle idee socialiste, nel 1906 riuscì ad ottenere 29 seggi in Parlamento. A fronte di questo successo, si decide si dar vita al vero e proprio Partito Laburista, che è ancora oggi uno dei due principali partiti in Gran Bretagna.