Quel “pasticciaccio brutto” del….reddito di cittadinanza

-di VALENTINA BOMBARDIERI-

Oggi il Ministro del Lavoro ha affermato che “giovedì in Consiglio dei ministri arriverà l’approvazione definitiva del reddito di cittadinanza”. Da giorni circola una bozza del decreto che chiarisce molti punti. I nodi irrisolti non mancano. Prima solo agli italiani. Adesso anche agli stranieri. Basterà essere residenti in Italia da 10 anni. Era chiaro ed evidenze che non poteva essere altrimenti vista la legislazione dell’Unione e il rischio di incostituzionalità.

Le offerte di lavoro saranno tre e se ne potranno rifiutare solo due. La prima bozza del decreto definiva congrua un’offerta di lavoro se pervenuta entro 100 km di distanza dalla residenza nei primi sei mesi di fruizione del beneficio, ed entro 250 km dal sesto mese in poi. Ma a quanto sembra il governo ci ha ripensato. Ora, i vincoli saranno più severi: in caso di due rifiuti, la terza offerta potrà arrivare da ogni angolo d’Italia. Dopo 12 mesi c’è l’obbligo di accettare qualsiasi offerta “indipendentemente, dal numero di offerte precedentemente ricevute, rifiuta una offerta congrua dopo il dodicesimo mese di fruizione del beneficio”. In fondo che ci vuole, a prendere tutta la famiglia e un paio di valigie per trasferirsi a 800 km con uno stipendio che se va bene è di 1.000 euro?

La bozza prevede incentivi per chi accetta di spostarsi, mentre i componenti di famiglie con disabili saranno invece esentati dagli spostamenti.

Il Ministro del Lavoro ha affermato che “le imprese che assumeranno chi beneficia del reddito di cittadinanza avranno sgravi fiscali fino a 18 mesi”. Inoltre, a coloro che avviano un’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale entro i primi 12 mesi di fruizione del RdC, dovrebbe essere riconosciuto in un’unica soluzione un beneficio addizionale pari a sei mensilità” per altri sei mesi, fino a un massimo di 4.680 euro.

Per quanto riguarda l’Isee per accedere al RdC bisognerà dichiarare un ISEE inferiore ai 9360 euro annui e il patrimonio, oltre la prima casa, non dovrà essere superiore ad una soglia di 30mila euro. Inoltre “nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avente piena disponibilità di autoveicoli immatricolati per la prima volta nei sei mesi antecedenti la richiesta”, oppure, “di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc, nonché motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei due anni antecedenti, fatti salvi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista un’agevolazione fiscale in favore della persone con disabilità”. È inoltre escluso dal beneficio chi possiede “navi o imbarcazioni da diporto”.

Non avranno diritto al reddito, “i nuclei familiari che hanno tra i componenti soggetti disoccupati a seguito di dimissioni volontarie nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni, fatte salve le dimissioni per giusta causa”.

Come se non bastasse tutto questo pastrocchio, il reddito di cittadinanza sarà erogato su una carta. Ma non sarà un bancomat qualsiasi. Non si potranno effettuare prelievi superiori a 100 euro per un singolo individuo, moltiplicato per la scala di equivalenza (in ogni caso mai sopra i 210 euro). Sarà inoltre vietato il consumo di beni e servizi provenienti dal gioco di azzardo e che portano alla ludopatia, pena la revoca del beneficio. La domanda sorge spontanea: come controllerà Gigino Di Maio i soldi spesi in contanti?

Valentina Bombardieri

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