La chiusura dell’Università in Ungheria porta gli studenti in strada

– di MAGDA LEKIASHVILI –

La Central European University a Budapest, Ungheria, è costretta a lasciare il paese. Ora i rappresentanti dell’Università affermano ufficialmente che sono obbligati ad uscire dalla loro base di Budapest, dopo la scadenza del termine, lo scorso fine settimana, per il raggiungimento di un accordo con il governo. La sede ungherese si sposterà a Vienna, in Austria.

“Non possiamo più operare come un’istituzione libera nella città e nel paese che chiamiamo casa”, ha affermato il Presidente e Rettore della Central European University (CEU), Michael Ignatieff, descrivendo tale situazione come tragica nel cuore dell’Europa. La CEU a Budapest sta operando dal 1991.

Secondo le informazioni della BBC, il governo ungherese ha respinto le affermazioni che accusano i rappresentati dello stato di limitare la libertà accademica. Anzi, sostengono che è l’università stessa a non essere in grado di rispettare le norme sull’istruzione superiore. Ma la chiave della situazione che fa nascere molti punti interrogativi è che la CEU è fondata da un filantropo miliardario, George Soros. E come ben si sa, il primo ministro ungherese Viktor Orban ritiene pericoloso per la democrazia Soros e il suo lavoro. Fu lui il principale ideatore della campagna contro George Soros. Orban è convinto che le politiche di Soros mettano in crisi ed indeboliscano la cultura cristiana europea.

Vittime della situazione sono gli studenti dell’Università, che non temono le manifestazioni e sono scesi in strada per difendere i propri diritti. Le affermazioni degli studenti dimostrano che l’Università è sempre stata difensore della libertà di parola e di espressione.

magdalekiashvili

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