– di GIULIA CLARIZIA-
In Italia ormai accade anche che l’esibizionismo del Ministro dell’Interno mini l’esito delle operazioni della nostra polizia.
Questa mattina Matteo Salvini ha deciso di dare il buongiorno ai suoi fan elogiando le forze dell’ordine. Peccato che nel lodare i successi del lavoro compiuto “contro delinquenti e spacciatori di morte”, il leader della Lega abbia lasciato trapelare delle informazioni ancora sensibili in merito a un intervento della polizia nei confronti di 15 mafiosi nigeriani. Nel Tweet, infatti, il responsabile del Viminale ha sostenuto che la polizia avesse fermato i soggetti in questione, quando in realtà – ha spiegato il procuratore capo di Torino Armando Spataro – è stata semplicemente eseguita un’ordinanza di custodia cautelare su una parte degli accusati, mentre altri sono ancora ricercati.
Non solo quindi il ministro ha diffuso un’informazione distorta – e chissà quante lo sono allo stesso modo – ma soprattutto ha danneggiato l’operazione stessa che per sua natura doveva rimanere riservata. A fare chiarezza è stato lo stesso procuratore Spataro attraverso un comunicato stampa, in cui oltretutto ha invitato il vicepremier ad evitare questo tipo di comunicazione, o quantomeno ad accertare preventivamente che la tempistica della divulgazione non rischi di avere conseguenze spiacevoli.
Ci si aspetterebbe delle pubbliche scuse, e invece Salvini si è limitato ad invitare Spataro alla pensione, ritenendo inaccettabile il fatto di dire che il Ministro dell’Interno possa aver danneggiato un’operazione di polizia. E aggiunge: “Se il capo della polizia mi scrive alle 7:22 informandomi di operazioni contro mafia e criminalità organizzata, come fa regolarmente, un minuto dopo mi sento libero e onorato di ringraziare e fare i complimenti alle forze dell’ordine”.
Evidentemente la colpa è del suddetto capo della polizia, che questa mattina non si è ricordato che ormai la politica si fa a colpi di tweet e protagonismo.
Forse è meglio che in futuro il nostro Ministro si limiti ad usare i suoi account social per parlare di bucatini al ragù e gattini, e lasci le questioni serie ai contesti istituzionali che meritano.