-di VALENTINA BOMBARDIERI-
Si dice che nella vita tutto ha un prezzo. Anche Beppe Grillo. Il comico genovese ha pubblicato sul suo blog un tariffario per intervistarlo. Per le interviste scritte, con invio delle domande via mail – minimo cinque – il costo è di mille euro a domanda.
Per interviste non scritte il prezzo è di mille euro, per almeno otto minuti. Per le interviste televisive si deve essere disposti a spendere di più. Duemila euro per un minimo di otto minuti. Tutto ciò “per non far perdere tempo a voi, e soprattutto a me”. E con la precisazione che i prezzi sono per l’anno in corso e per il 2019 e sono iva esclusa.
L’ennesima provocazione ai giornali, giornalisti o giornalai, epiteto spesso usato in casa grillina. È risaputo che il rapporto di Beppe Grillo con i giornalisti non è mai stato facile. Come dimenticare le minacce e insulti che ha regalato ai cronisti in ogni dove? A partire dalle liste di proscrizione, per passare all’invito di “stare fuori da questa Repubblica, dovete sbloccare la democrazia andando in un altro Paese” o al famoso “vi mangerei solo per il gusto di vomitarvi”, o alle minacce “state attenti, vi togliamo i finanziamenti” (che non ci sono più), fino ai proverbiali e numerosi “faremo i conti”. E i conti si è messo a farli per davvero.
Non ci dimentichiamo che Beppe Grillo è un comico. Ma davvero non fa più ridere. Sarà per questo che ha pensato di monetizzare le sue interviste?
Quello che però ci fa piacere, e che continueremo a rispondere a ogni sua provocazione, è continuare a ricordare a Beppe Grillo è che ogni democrazia che si rispetti ha bisogno dell’informazione. Che a volte può essere anche scomoda. Soprattutto per gli uomini di potere. Categoria di cui lui fa parte, visto che è il fondatore di un partito che è al governo del nostro Paese. Informazione che può dare fastidio, può sbagliare ma può essere chiamata a rispondere in giudizio dei suoi errori. Cosa che non si può dire del suo Blog che continua a essere riparato dai rigori della legge attraverso un sistema di ombre cinesi.
Così come nell’ambiente dello spettacolo vi sono comici bravi e comici meno bravi (Grillo è fuori quota perché non si sa bene cosa sia: comico quando insulta senza volerne pagare il prezzo, politico quando lancia i suoi diktat dal sapore sempre più illiberale) o così come in quello della sanità vi sono medici appassionati e altri che hanno abbracciato il mestiere perché qualcosa bisogna fare per campare, allo stesso modo vi sono giornalisti attenti e credibili e giornalisti disattenti e scarsamente attendibili. Ma non è Grillo, che non è titolare di alcuna cattedra morale, che può decidere chi lo sia e chi non lo sia. E come politico (perché tale è), se realmente crede nei principi democratici, deve solo accettare la presenza di queste fastidiose zanzare o, come dicono in America, di questi cani di guardia del potere, di chi già ci è arrivato come i pentastellati. Nel frattempo aspettiamo con ansia quel momento in cui sarà lui a dover pagare perché qualcuno lo ascolti.