-di ILENIA ABBONDANZA-
Con il 53% dei suffragi, il 64 enne Andrés Manuel López Obrador, detto AMLO, stravince le Elezioni Presidenziali messicane, svoltesi nella giornata di domenica 1° luglio. Leader del movimento di stampo socialdemocratico MORENA (MOvimiento REgeneración NAcional), si tratta per il Paese del primo Presidente espressione di una forza progressista di Sinistra. Egli è stato in grado di distaccare di svariati punti i suoi avversari, tanto ché, a scrutini ancora in corso, il candidato del Partido Revolucionario Institucional -organizzazione politica centrista che ha governato senza soluzione di continuità il Paese dal 1929 al 2000 e dal 2012 in poi- aveva già ammesso la sconfitta.
López Obrador, ex Sindaco di Città del Messico, si era precedentemente candidato alle presidenziali del 2006 e del 2012, non conseguendo mai il risultato. Questa volta, però, una cornice storica radicalmente mutata ha posto le basi per il suo trionfo. Un Paese come il Messico, profondamente annichilito dalla propaganda nazionalista del Presidente degli USA Donald Trump- la quale ha raggiunto la sua acme con le vicende dei bambini messicani separati al confine dalle loro famiglie e rinchiusi in gabbie- non poteva che anelare una svolta. L’elezione di AMLO dimostra come la Rivoluzione possa ancora partire dalla Sinistra, come le forze progressiste possano ancora esser ritenute le più idonee a tradurre in atto il potenziale di un Paese. E il Messico, in quanto a potenziale, può vantarsi di rappresentare la Nazione di lingua spagnola più popolosa al mondo e il terzo Paese per PIL di tutto il continente americano. López Obrador è considerato dai più come l’unico personaggio politico messicano capace di fronteggiare la prosopopea trumpiana. Egli infatti, durante la campagna elettorale, ha più volte utilizzato una retorica, in funzione anti-USA, dura ma al contempo chiara e dritta al punto. Il Presidente-eletto non ha, ad esempio, esitato a dichiarare che “Trump e i suoi consiglieri parlano dei messicani come Hitler e i nazisti si riferivano agli ebrei”. Inoltre, il leader di MORENA ha annunciato una dura lotta contro le importazioni dei prodotti alimentari statunitensi e contro l’imposizione dei dazi commerciali da parte di Trump. A corredare il tutto, vi è il fermo intento del NeoPresidente di battersi per una più equa redistribuzione della ricchezza, contro le disparità sociali, la corruzione e le organizzazioni criminali del narcotraffico, in ossequio ai classici principi della Sinistra latinoamericana. Intanto Trump, tramite un tweet, ha espresso le sue congratulazioni al nuovo Presidente del Messico, auspicando la nascita di uno stretto rapporto di collaborazione fra i due Paesi, nell’interesse di entrambi.