UIL Emilia Romagna: Uniti si vince

– di FEDERICO MARCANGELI –

Nella sua relazione congressuale il Segretario della UIL Emilia-Romagna, rieletto con ampio consenso, Giuliano Zignani ha tracciato un quadro sulla situazione della Regione, ma soprattutto su tematiche di più ampio respiro.
In primo luogo si è calcata la mano sulla solidarietà e sull’ascolto; in un mondo sempre più individualista e che punta al profitto, solo restando uniti si possono ottenere dei risultati. Nei mesi precedenti al Congresso, “abbiamo parlato con le lavoratrici ed i lavoratori” dice Zignani, facendo ciò che la politica non è riuscita a fare in questi anni di crisi economica devastanti. Il gap tra ricchi e poveri si è ampliato vertiginosamente, anche a causa di politiche salariali e contrattuali al ribasso, che hanno intaccato le tutele di base dei lavoratori. Da qui si deve ripartire, perché non c’è sviluppo economico senza la tutela del lavoro. Il rilancio del mercato deve avvenire partendo dai giovani, che rappresentano una risorsa imprescindibile per l’Italia e per la UIL. Una categoria che il nostro paese sta piano piano perdendo a causa della totale assenza di tutele, che spinge I ragazzi ad emigrare per cercare un’occupazione dignitosa. Si perché è proprio la dignità del lavoro che si sta perdendo in questi anni; il mercato vede gli occupati come merce di scambio ed il Jobs Act ha dato vita ad una sempre maggiore instabilità occupazionale, che va a discapito proprio dei più deboli. In questo clima si è cercato di mettere i lavoratori e le generazioni in contrapposizione gli uni con gli altri, creando un clima di “tutti contro tutti” che il sindacato non può tollerare. Dobbiamo sfruttare questa rabbia per incanalarla verso obiettivi comuni ed il sindacato diventa fondamentale per ottenere delle condizioni migliori per tutti: redistribuzione del reddito, contratti più stabili e maggiori tutele. Le elezioni del 4 Marzo sono un chiaro segnale di questo astio diffuso ed i risultati devono essere raccolti ed analizzati seriamente. Il sentimento popolare va infatti rispettato ed ascoltato, per comprendere appieno gli errori del passato. Un ulteriore punto su cui calcare la mano riguarda una differente organizzazione dell’amministrazione pubblica, che va sburocratizzata e resa più snella; questo potrà contribuire ad una abbassamento complessivo delle tasse che è assolutamente necessario. Un abbassamento non “flat” come vuole fare il nuovo governo, ma progressivo in base alla ricchezza del soggetto.
Da parte sua il sindacato sta lottando in questa direzione e l’Emilia Romagna è da sempre protagonista di grandi battaglie per i diritti. Ricordiamo le recenti vertenze nei confronti di Amazon o della società dell’aeroporto di Bologna, nonché la lotta per dare più tutele ai ryders, che rischiano ogni giorno la vita in bici o scooter per pochi euro. Nell’ottica della tutela, va anche rivisto il sistema di welfare italiano, che sta sempre più diventando carente nel soddisfare i bisogni primari dei cittadini.  Inutile dire che i Sindacati cofederali devono sostenere delle riforme strutturali su questo fronte, lavorando uniti per combattere lo sgretolamento dei diritti e delle tutele, ma rimanendo compatti di fronte all’attacco dei sindacati corporativi. Una compattezza che deve essere trasversale tra le sigle sindacali, ma anche interna alla UIL che, come ha dimostrato nel corso degli anni, ascolta e recepisce le esigenze dal basso, offrendo un sindacalismo partecipativo ai suoi iscritti: “Un sindacato che in questi anni è sempre riuscito a fare sintesi e trovare
una risposta che unisse e non dividesse e che garantisse soluzioni non solo
ai cittadini e ai lavoratori ma anche e soprattutto a tutti coloro che sono la
vera linfa della Uil, quei quadri che ogni giorno portano la nostra voce in
tutto il Paese, attraverso la strada del rinnovamento“.

federicomarcangeli

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