Macron e l’immigrazione: storia di un’ipocrisia

-di ILENIA ABBONDANZA-

“Comportamento cinico e irresponsabile”. “Linea di governo vomitevole”. Queste le dure parole riservate all’Italia rispettivamente dal Presidente francese Emmanuel Macron e dal portavoce di “En Marche!” Gabriel Attal, a seguito delle vicende della nave “Aquarius”, ospitante 629 migranti -tra cui bambini e donne anche incinte- alla quale è stato negato il permesso di attraccare nei porti italiani da parte del Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Una tale veemenza espressiva, da parte del governo d’oltralpe, è riuscita a far convergere in Italia trasversalmente tutte le forze politiche -da destra a sinistra- nonché l’opinione pubblica, su di un assunto: la Francia è l’ultima che può permettersi di pontificare a riguardo.

Infatti, nonostante a molti appaia sentitamente sbagliata la posizione ma soprattutto le crude modalità adottate da Salvini, non si può confutare il fatto che l’Italia in questi anni è stata lasciata sola a fronteggiare una crisi epocale come quella dei flussi migratori e non si può, allo stesso tempo, non far riferimento ai numerosi spiacevoli episodi facenti capo al governo francese: dal provocato disordine in Libia, all’aggressiva serie di respingimenti di donne e bambini a Ventimiglia, fino ad arrivare allo sconfinamento della Gendarmerie a Bardonecchia.

Profonda la tensione diplomatica fra Italia e Francia generatasi a seguito delle dichiarazioni francesi, tantoché il Presidente del Consiglio Conte- per bocca di Salvini- minacciando di non partecipare all’incontro con Macron previsto per il 15 giugno a Parigi, ha preteso scuse ufficiali. Queste non sono arrivate, anzi, il Presidente transaplino ha affermato di non voler cadere in certe “provocazioni”. Nel corso della notte fra il 13 e il 14 giugno, però, pare abbia avuto luogo una “telefonata cordiale” tra Palazzo Chigi e l’Eliseo. Emmanuel Macron ha in quest’occasione sottolineato di “non aver pronunciato alcuna espressione volta ad offendere l’Italia e il popolo italiano”, ribadendo altresì di “aver sempre difeso la necessità di una solidarietà europea accresciuta nei confronti dell’Italia”. A questo punto, pare che si siano instaurate le condizioni affinché avvenga il meeting.

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