La Repubblica vinse. Senza brogli

-di FRANCESCA VIAN-

Le voci di possibili brogli elettorali nel risultato del 2 giugno 1946, sono state insistenti, e non si sono mai placate, fino a lasciare tutti incerti. La scienza ha potuto, a distanza di anni, sciogliere l’enigma, attraverso l’applicazione di una metodologia internazionale, che richiede l’esame dei verbali di ogni singolo comune, e che è ancora più efficace del riconteggio delle schede (che potrebbero avere subito alterazioni già in sede di scrutinio).

Vi si sono cimentati due studiosi, e hanno affidato i loro risultati a quaranta pagine fitte fitte di calcoli statistici, Vanni Mengotto e Andrea Venturini, Referendum Repubblica-Monarchia: la soluzione di un enigma, Rivista di Storia Economica, anno XXVIII, n. 3, dicembre 2012, Bologna, Il Mulino. Essi hanno applicato la metodologia Mebane del MIT di Boston, che utilizza la “Legge di Benford” applicandola agli esiti elettorali, la stessa metodologia che in altri luoghi del mondo, come nelle elezioni presidenziali del Messico del 2006, ha permesso di accertare brogli elettorali significativi e diffusi.

In quali modi si sarebbe potuto imbrogliare?

1) Vidimazione di Schede bianche Si poteva segnare sulle schede bianche (esse sono 1.146.729) il voto della repubblica. Dai verbali risulta però che le schede bianche sono di più dove ha vinto la repubblica; sono minori nei Comuni dove ha vinto la monarchia: ciò significa che se qualcuno ha utilizzato questo sistema, lo ha fatto a vantaggio della monarchia.

  2) Creazione di Schede nulle E’ possibile pasticciare le schede valide della monarchia, per diminuirne i voti: il numero delle schede nulle è però coerente sia nei comuni dove ha vinto la monarchia, sia in quelli dove ha vinto la repubblica (333.905 in tutto più 29.1010 schede poco chiare). Nessuno ha dunque annullato il voto dell’avversario, per vincere.

 3) Distruzione di schede monarchiche 4) Creazione di nuove schede repubblicane Il test di Benford è in grado di rilevare queste metodologie di imbroglio, grazie a sofisticati calcoli statistici, che si fondano sulla probabilità che la seconda cifra di un numero sia realmente tale quale essa appare. L’Umbria è l’unica regione in cui si riscontra una anomalia di risultato, ma del tutto lieve, e non significativa. Tale lieve anomalia potrebbe essere anche determinata da errori nella rilevazione dei dati comunali della popolazione, non del tutto coerenti con i dati Istat, e non da imbrogli. Si riscontra un’ulteriore lieve anomalia, ma non in grado di influenzare minimamente il risultato finale.

Nello studio si esaminano anche tutte le altre contestazioni fatte dal giugno 1946 in poi: ad esempio sembrò per un momento che vincesse la monarchia, ma solo perché vennero registrati prima gli scrutini del sud. Anche per tutti i molti altri dubbi, rinvio alla lettura della eroica impresa dei due studiosi veneti, di avere messo ordine nel nostro referendum più amato.

Ho contattato Vanni Mengotto e Andrea Venturini: “Il nostro obiettivo era anche quello di avvicinare gli studi storici ad analisi rigorose di carattere statistico: questo metodo potrebbe dare risposte anche ad altre questioni storiche ancora aperte”.

Nonostante il Vento del Nord di Nenni avesse, soffiando, svelato in anticipo la componente geografica dell’esito finale, la drammatica differenza dei risultati fra Nord e Sud riesce sempre a stupire.  Per tutta Italia, rimane comunque la gloria di “avere abbattuto” una dinastia soltanto “con la scheda elettorale” (Gino Pallotta).

Fortunatamente, la stessa metodologia scientifica che nel mondo ha smontato altre elezioni, può dire che il 2 giugno 1946, la repubblica italiana vinse per davvero.

Dal diario di Pietro Nenni, 31 maggio 1946: “Ho parlato: a Rovereto e Trento domenica; a Bassano, Schio e Vicenza lunedì; a Treviso, Mantova e Cremona martedì; a Milano e Sesto San Giovanni mercoledì (alla Caproni alle undici, alla Motomeccanica alle sedici; a Sesto alle diciotto, alle ventidue a Porta Genova); ad Abbiategrasso, a Corsico, a Mortara e Genova giovedì. (…)

Malgrado tutto credo nella vittoria. Ho fatto per conseguirla quanto era umanamente possibile.   francescavian@gmail.com

 

francescavian

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