Amazon brevetta un “guinzaglio” per i propri dipendenti

– di FEDERICO MARCANGELI –

Qualche giorno fa, il portale tecnologico GeekWire ha rivelato un nuovo, inquietante brevetto del colosso Amazon: un braccialetto di monitoraggio per i dipendenti. Più che bracciale lo potremmo definire un guinzaglio che monitora passo passo la posizione dei dipendenti, analizzandone i movimenti e l’efficienza. Il sistema combina due differenti tecnologie per tracciare il lavoratore e controllare la precisa posizione delle mani. Il bracciale è in grado di emettere ultrasuoni ed onde radio, che vengono poi recepite da un articolato complesso di ricevitori, creando così una mappatura dei movimenti del soggetto. Amazon già utilizza un apparato di controllo dei dipendenti, in grado di tracciare la loro posizione all’interno dei suoi centri logistici, ma non si era mai spinta fino a questo punto.

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Il brevetto è stato depositato nel 2016, ma solo questa settimana è comparso sulle testate internazionali, destando molte perplessità. Secondo quando riportato dalle carte ufficiali, il tracciamento del dipendente non servirebbe per monitorarne le performance in sé, bensì per verificare il corretto “picking up” dei prodotti. Questo articolato sistema riesce infatti ad inviare una vibrazione al lavoratore, nel caso in cui stia prendendo un prodotto errato dallo scaffale. Al momento la sua applicazione pratica non è stata ancora prevista, ma il brevetto fa presagire tempi ancora più duri per alcuni dipendenti del colosso. In Italia è però già stato chiarito che questo genere di controllo non potrebbe arrivare, perché vietato dalla normativa nazionale. Sia la norme sul lavoro che quelle relative alla Privacy non consentirebbero un tale guinzaglio, come confermato dal Ministro Calenda e dal Garante della Privacy.

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