-di NICOLA BARONE*-
Percorsi di alternanza scuola-lavoro (Asl) nelle strutture della Uil in cui sono forniti servizi, informazioni, assistenza tecnica e formazione sulla sicurezza sul lavoro. È quanto prevede il protocollo d’intesa quadro nazionale firmato oggi a Roma dalla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, e dal segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. A partire dal prossimo aprile tra «400 e 600 studenti» di tutta Italia potranno partecipare a un «progetto originale di “alternanza etica” – ha spiegato il sindacato – basato sui valori di riferimento propri di un’organizzazione sindacale come la Uil». Il cambiamento «è già in atto, a giudizio di Barbagallo, «noi dobbiamo favorirlo preparando i nostri giovani e avendo la capacità di fare alternanza scuola-lavoro per cercare di diminuire il gap sulle competenze per i lavori del futuro», perché «non siano solo appannaggio di altri Paesi, ma la principale occasione che la scuola, i nostri giovani e il Paese possa portare a compimento».
Fedeli: speriamo venga fatta anche da Cisl e Cgil
«Considero molto importante la scelta fatta dalla Uil – ha affermato la ministra – e mi auguro che la stessa venga fatta anche da Cisl e Cgil, perché alternanza scuola-lavoro è innovazione didattica e avvicina i ragazzi all’economia reale. È importante farla anche sul terreno della rappresentanza del lavoro». Sulla base del protocollo, che ha validità triennale, Uil e Uil scuola si impegnano anche ad attivare un osservatorio sul mercato del lavoro e a promuovere iniziative formative per i tutor. Prevista l’istituzione di un Comitato paritetico, composto da rappresentanti di Miur, Uil e Uil Scuola. Al protocollo è allegato anche un codice etico, per favorire un’alternanza «aderente al percorso di studi, gratuita e collegata al territorio». L’augurio di Fedeli è che il codice etico diventi il tema su cui Cgil, Cisl e Uil opereranno insieme, «sarebbe uno straordinario segnale da dare al Paese».
Luci e ombre nell’indagine commissionata
Al momento, secondo Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, «l’alternanza scuola-lavoro ha registrato diversi coni d’ombra» e ora, visti anche il numero di ragazzi coinvolti, «serve un tagliando». Secondo un’indagine di Uil Scuola e Irase su 500 docenti, circa la metà ritiene che il contributo che l’alternanza può dare allo sviluppo delle competenze spendibili nel mercato del lavoro sia poco. Il 44% pensa inoltre che l’Asl sia poco di supporto all’orientamento degli studenti e che l’assenza di una fase transitoria per il suo avvio abbia influenzato l’attività delle scuole (73,21%). Inoltre, le aziende non hanno personale adeguatamente preparato (57,14%) e condiziona la mancanza di profili professionali scolastici dedicati (57,14%). Ma ci sono anche luci: sono migliorate le relazioni tra scuola e territorio (44,64%) e si è diffusa la
cultura della sicurezza sul lavoro (46,43%).
*http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-12-11/alternanza-scuola-lavoro-sedi-uil-intesa-il-miur-165327.shtml?uuid=AE2RhYQD&refresh_ce=1