-di FEDERICO MARCANGELI-
Il 3 Dicembre 1992 Neil Papworth ha scritto la storia ed ha segnato la vita di un’intera generazione.
L’ingegnere britannico, all’epoca ventiduenne dipendente della Sema Group, ha infatti inviato il primo SMS della storia. La “sua” ’azienda stava sviluppando questo sistema di messaggistica da qualche tempo e proprio Neil fu il tester finale di tutta l’operazione. L’invio non avvenne da un telefonino, ma da un computer della sede Vodafone di Newbury. Proprio l’operatore rosso fornì la rete GSM su cui veicolare il messaggio che, in pochi istanti, arrivò sul telefono di Richard Jarvis, impegnato in una festa natalizia dell’azienda. Non a caso il testo del SMS era: Merry Christmas (buon natale).
Solo qualche mese dopo arrivò la prima comunicazione diretta tra due telefonini, grazie alla Nokia.
Dal punto di vista tecnico, la forza degli SMS è stata quella di basarsi totalmente sulle reti GSM esistenti. Non stati necessari quindi adeguamenti di infrastrutture o terminali (se non di poca entità), rendendo la diffusione istantanea. Nella storia del progresso tecnologico (specialmente nelle telecomunicazioni) raramente si sono sviluppati strumenti così immediati e che non abbiano implicato investimenti ingenti per il il loro sviluppo.
L’idea della comunicazione testuale non è nata con gli SMS, ma già da tempo era diffusa nel mondo.
Però, prima del “Servizio Messaggi Brevi” (Short Message Service), le uniche comunicazioni testuali potevano partire dai computer, rendendo impossibile l’uso in mobilità. Oltre a questo, il sistema fu subito introdotto a costi nettamente più bassi rispetto alle “comunicazioni vocali”, contribuendo così alla sua diffusione in ambito aziendale e soprattutto privato.
In un mondo (all’epoca) molto esoso come quello delle telecomunicazioni, gli SMS hanno rappresentato una vera svolta per il mercato, sia per gli utenti che per i provider (gli operatori).
La storia degli SMS è però destinata a chiudersi. A distanza di 25 anni questo strumento sta venendo piano piano soppiantato dai nuovi sistemi di chat, più immediati e gratuiti.
Come è normale che sia, la tecnologia avanza e le applicazioni come What’s app stanno decretando la fine di un’era.
Anche i numeri confermano questo trend che, dal 2012 ad oggi, mostrano un calo degli SMS scambiati in Italia di oltre il 75%.