Ostia: astensionismo e Casa Pound, ferite per la democrazia

Se la politica in questo Paese appassionasse ancora, tutti quanti noi prenderemmo due dati delle elezioni di Ostia (230 mila abitanti, il quartiere romano delle spiagge, decimo municipio) come un campanello d’allarme per la democrazia. I due dati sono i seguenti: la notevole affermazione dei fascisti del terzo millennio (Casa Pound) che hanno conquistato il 9 per cento dei consensi e ora se li giocheranno alla roulette del ballottaggio tra la candidata grillina, Giuliana Di Pillo, e quella di Fratelli d’Italia, Monica Picca, c’è da augurarsi che l’una e l’altra li rifiutino, Ma difficilmente andrà così e, semmai sotto banco, qualcuno contratterà e otterrà; la straordinaria disaffezione: a Ostia ha votato un elettore su tre perché l’affluenza è stata pari al 36,15 per cento, cioè venti punti in meno del primo turno delle comunali dello scorso anno. Ci sarebbero tutte le condizioni per cominciare a nutrire serie preoccupazioni circa il futuro della nostra democrazia. Ma la cosa non sembra interessare proprio a nessuno.

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