Sibilia (M5s), l’anti-vax che voleva sposare un’orchidea

 

-di VALENTINA BOMBARDIERI-

Entra finalmente in vigore da oggi la legge che introduce l’obbligatorietà di 12 vaccinazioni per l’iscrizione a scuola. Tre i punti chiave del decreto firmato ieri da Sergio Mattarella: le 12 vaccinazioni previste divengono requisito obbligatorio per l’ammissione all’asilo nido e alle scuole dell’infanzia quindi i vaccini obbligatori e tutti gratuiti passano dunque da 4 a 12 e la violazione dell’obbligo vaccinale comporta sanzioni pecuniarie da 500 a 7.500 euro.

Un esponente del Movimento Cinque Stelle, Carlo Sibilia su Facebook attacca il ministro della Salute. “Il vaccino obbligatorio e immediato deve essere quello contro la follia del ministro della Salute Lorenzin. La politica dell’incompetenza ha preso il posto della scienza. Chissà se un giorno verremo a sapere quanti rolex ha ricevuto il ministro per scrivere questo decreto irricevibile? La coercizione su 12 vaccini (numero senza precedenti in Europa) è senza senso, in Italia non c’è nessuna emergenza epidemiologica in corso per giustificare tutti questi vaccinati obbligati. Ci trattano come incoscienti. Impongono il TSO ai nostri bambini. Questo decreto sarà una delle tante fesserie fatte dal governo Renzi che cancelleremo appena al governo.”

La replica di Beatrice Lorenzin non si è fatta attendere: “Le sue dichiarazioni sono prive di fondamento e dal contenuto diffamatorio. Di queste dichiarazioni risponderà di fronte alla magistratura penale e civile competente. Sul piano del merito tutto ciò dimostra come il Movimento 5 Stelle faccia finta di essere a favore dei vaccini ma nella realtà li avversi in tutti i modi, facendo il controcanto ai no vax, dimostrando così la totale inadeguatezza a misurarsi sui temi scientifici e a candidarsi a governare i processi a tutela della salute pubblica”.

La polemica è tutta interna al Movimento. Sotto al post di Carlo Sibilia gli elettori grillini sembrano essere confusi dato che il M5s aveva detto di non essere contro i vaccini.

Il vero problema lo sintetizzò un po’ di tempo fa Umberto Eco, dicendo che “il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità”. Tutti diventano medici, esperti di vaccini e delle malattie infettive. Come il nuovo immunologo Carlo Sibilia, che ha conseguito la laurea triennale in biotecnologie presso l’Università degli Studi di Perugia. Con un curriculum politico di tutto rispetto tra l’altro. Nel novembre 2012 si batte per una proposta di legge che avrebbe consentito di “sposarsi in più di due persone e la possibilità di contrarre matrimonio (o unioni civili) anche tra specie diverse purché consenzienti” (anche un geranio, evidentemente, può esprimere il suo consenso). Nel maggio ripropone le teorie sul signoraggio. Come se non bastasse il 20 luglio 2014, definisce «una farsa» lo sbarco sulla Luna dell’Apollo 11 del 20 luglio 1969, per poi definire su Facebook il 23 ottobre 2014 che l’attentatore di Ottawa sia un “qualcuno che ha ritrovato la ragione”.

Il personaggio sembra godere di tanta considerazione all’interno del partito di Grillo, da essere stato addirittura inserito nel famoso (e ormai dimenticato) direttorio. Insomma, uno che conta e non si ferma certo alla tabellina del due. Parla poco, Sibilia, in compenso scrive molto, allietando così chi trova un certo piacere a leggerlo. Tra i suoi reconditi desideri ipotizziamo quello di sposare un orchidea, tra i nostri un vaccino che lo faccia rinsavire.

Valentina Bombardieri

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