–di MARCO ZEPPIERI-
Luigi Troiani, esponente del comitato scientifico della Fondazione Nenni, è intervenuto stamane al convegno organizzato dalla Stony Brook University e dalla Fondazione Nenni sul tema “Expleinin the emergence of populist movimento and their impact on western democracies”.
Riferendosi al voto francese della scorsa settimana Troiani ha sottolineato che “Il sistema politico che fa riferimento ai vigenti assetti istituzionali, si sta mostrando capace di produrre anticorpi che danno fiducia agli elettori, scoraggiandoli dall’avventura populista. È quello che accade oggi in Francia con Macron che non appartiene a nessuno dei partiti che hanno espresso sinora i presidenti della Quinta repubblica e ha fondato il suo movimento “En Marche”, ma è stato importante ministro ed è uomo fedele ai principi costituzionali sui quali si regge il sistema costituzionale messo in piedi da Charles De Gaulle”.
D’altronde ricordando Giovanni Sartori recentemente scomparso Troiani sottolinea che: “Scrisse una volta Sartori, che non era interessato a cosa la gente pensasse quanto a cosa sapesse. Se abbiamo di fronte un popolo che esprime il voto pensando di sapere, ma in realtà non sapendo, il risultato elettorale è dettato da stati d’animo, non da convinzione, visione morale, scelta ideale o ideologica. Ed è il voto contro qualcosa o qualcuno, non per un progetto o un programma nel quale ci si identifichi”
“Nella post verità, quando, come si ritiene negli uffici del presidente degli Stati Uniti, non esiste il fatto vero ma “fatti alternativi”, l’identificazione di factum e verum di vichiana memoria viene demolita alle fondamenta. Con Vico il “fatto” e la “verità” si consentivano vicendevolmente di esistere; nella post verità, logica vuole che muoiano entrambi. Affermare che il fatto non esiste è affermare che non esiste più la verità perché la verità non può che essere una. Se non esiste la verità esiste il falso. Nel mondo della falsità, il nazional-populismo sguazza alla grande, è il suo ambiente elettivo, essendo basato non sullo sforzo della ragione ma sulle passioni”
Ha concluso Troiani: “Si ricordi cosa Franklin Delano Roosevelt ebbe a dire del senatore democratico Huey Pierce Long Jr., conosciuto all’epoca soprattutto per il suo progetto populista “Share Our Wealth”: che era uno dei due uomini più pericolosi d’America. L’altro era il generale Douglas Mac Arthur: che lungimiranza il caro vecchio FDR!”