E’ uscito “IL VATE E LO SBIRRO” relativo all’indagine del commissario di polizia Giuseppe DOSI circa la caduta di Gabriele D’ANNUNZIO il 13 agosto 1922 dal balcone della sua villa a Gardone. Ringrazio quanti che hanno reso possibile questo lavoro. In particolare lo storico Luciano CANFORA e il prefetto Franco GABRIELLI per le autorevoli prefazioni, la “Fondazione Arnoldo e Alberto MONDADORI” per la squisita disponibilità archivistica, l’editore Marco SOLFANELLI per avere prodotto un pregevole “volume”, con un inserto di 24 foto, quasi tutte inedite, al prezzo di 12 euro: un cimento culturale nel procelloso oceano editoriale. Invito a sensibilizzare, ordinarlo presso librerie o presso lo stesso Editore. Esso vuole essere anche un atto di memoria onore verso un Commissario talentuoso e scomodo che seppe confrontarsi col Comandante-Poeta, in “affinità elettiva”, come direbbe Goethe. L’Amministrazione del Regime lo avrebbe poi mandato persino in carcere e in manicomio per la sua abnegazione professionale. Giuseppe Dosi, non si piegò e una volta riabilitato, continuò sino all’ultimo a fare onore alla Polizia italiana, nel mondo. Resto a disposizione di commenti, suggerimenti, critiche, dopo avere letto il libro. Grazie.
Il “commissario” Ennio Di Francesco
Dosi un personaggio veramente fuori dagli schemi. Peccato non abbia trovato un grande scrittore contemporaneo. L’italietta sapeva produrre personaggi degni di Dumas o Hugo.