La mostra su Nenni e l’Italia sfiduciata

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-di ANTONIO TEDESCO-

Stamattina ho avuto il piacere e l’onore di accompagnare una bella classe di trenta ragazzi di un liceo romano alla mostra su Pietro Nenni “Padre della Repubblica” alla Biblioteca del Senato; mostra che ho curato per la Fondazione Nenni. Sono rimasto positivamente colpito dalla compostezza con cui i ragazzi – tutti tra i 17 e i 18 anni – hanno seguito la presentazione e dalla loro curiosità ; mi hanno fatto tante domande su Nenni, sulla figlia morta ad Auschwitz, su Mussolini, etc.. Dopo la visita mi sono fermato a parlare con la brava e appassionata professoressa di storia e filosofia. Il suo racconto mi ha impressionato.

La professoressa insegna da alcuni anni ed ha una grande esperienza; da qualche tempo si è accorta che i ragazzi, non solo non si appassionano alla sua materia ma in generale sono avulsi dallo studio. Molti ragazzi pensano che studiare, imparare, sia inutile, perché non credono nel loro Paese e sono sfiduciati. Per molti di loro studiare, spesso in strutture fatiscenti, con uno scarso potenziale tecnologico, non serve a nulla. Alcuni – mi ha confessato la docente- sono già pronti ad emigrare e quindi ritengono utile solo lo studio delle lingue, mentre altri si iscriveranno, con poco entusiasmo all’università. Sono consapevoli che gli aspetta un futuro difficile in Italia, senza la garanzia occupazionale che li renda autosufficienti. La docente che ho incontrato stamane vanta una lunga carriera d’insegnamento in Irlanda, Germania e in altri Paesi europei e mi ha confessato che in Italia c’è il miglior livello di scuola pubblica; insegnanti preparati, buona organizzazione ma mancano le risorse e i mezzi tecnologici non sempre ci sono o funzionano.

Ma non è solo un problema di risorse o di credibilità dell’Istituzione scolastica. Il problema principale sembrerebbe lo stato d’animo dei ragazzi che sono turbati, sfiduciati, insicuri e preoccupati.

Il problema forse è l’assenza di punti di riferimento, di valori e di ideologie. Molti ideali un tempo cementificavano la società. La società neoliberista ha portato tanto benessere materiale (non a tutti però), ma ha svuotato lo spirito degli uomini. Ciò che ha aiutato le generazioni passate è sempre stato il credere in qualcosa da raggiungere anche lottando. Le future generazioni, i nostri ragazzi, non hanno fiducia nel nostro Paese e rinunciano a cambiarlo; non pensano che, lottando, si possano cambiare le cose, così come ha fatto Nenni (e la sua generazione) che ha lottato contro il fascismo, per un’Italia repubblicana e democratica, che si è battuto per la scuola pubblica e per i diritti dei lavoratori.

Sappiamo che è difficile dare torto ai nostri ragazzi; ancora più complicato trovare gli argomenti giusti per convincerli a reagire ma se si perde la speranza nel nostro Paese, se aumenta la sfiducia, non abbiamo dinanzi un futuro roseo.

Antonio Tedesco

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