Proletari che disprezzano i proletari

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Arcangelo Sannicandro è nato in una città importante per la storia dell’olio extravergine: Corato. L’oliva da cui si tira fuori il pregiato prodotto pugliese si chiama proprio “coratina”. Da oggi però Corato sarà ricordata soprattutto per un parlamentare di sinistra, Sel per la precisione, ex Rifondazione Comunista, che non apprezza l’idea di essere accostato agli operai metalmeccanici, cioè a quelli che per molti anni, soprattutto a cavallo tra i Sessanta e i Settanta, sono stati la punta di diamante della classe operaia, realizzando con i loro contratti grandi conquiste e dando un contributo decisivo con le loro lotte all’approvazione dello Statuto dei lavoratori. Come abbiamo ricordato proprio oggi con un articolo di Giorgio Benvenuto, centoventiquattro anni fa nasceva a una sessantina di chilometri da Corato, cioè a Cerignola, un signore, Giuseppe Di Vittorio, che ha fatto la storia del sindacalismo italiano e che non si è certo risparmiato nelle lotte per la terra che in Puglia furono decisamente dure e anche sanguinose. Chissà cosa avrebbe detto lo storico segretario della Cgil se avesse potuto ascoltare questa frase pronunciata da un pugliese come lui in difesa dell’indennità parlamentare che con un ordine del giorno i “pentastellati” avrebbero voluto ridurre drasticamente: “Non siamo lavoratori subordinati dell’ultima categoria dei metalmeccanici! Da uno a dieci noi chi siamo?” Già, chi siete? Soprattutto: chi rappresentate visto che facendo riferimento alla classe operaia poi la disprezzate per difendere il vostro privilegio? Sannicandro non si sente un metalmeccanico dell’ultima categoria? Ma è il metalmeccanico dell’ultima categoria che rifiuta di sentirsi come Sannicandro.

fondazione nenni

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