-di MARCO ZEPPIERI-
Per la Fondazione Buozzi, da sempre, e per la Fondazione Nenni da poco più di un anno mi occupo della comunicazione e della grafica in particolare.
La grafica in senso generale comprende naturalmente anche i libri.
Nel prossimo autunno uscirà a cura della Fondazione Buozzi una nuova edizione del libro di Giorgio Benvenuto e Antonio Maglie “Il divorzio di San Valentino. Così la sala mobile divise l’Italia” edito dalla casa editrice Bibliotheka.
La prima edizione è uscita circa due anni in coincidenza con il trentesimo del decreto varato da Craxi che tagliò 4 punti di scala mobile.
Non voglio qui soffermarmi sul contenuto, non è mio compito né nelle mie competenze. Io mi occupo del contenitore e qui desidero parlarvi della copertina
Per quanto riguarda l’esterno, la copertina, per i grafici vale un detto: “le copertine in oriente mormorano, in occidente urlano”. Ed io ho fatto nostro proprio questo concetto “in occidente urlano”. La copertina ti deve emozionare, ti deve attrarre tramite un canale subliminale, ti deve perciò colpire per quello che vedi in pochi istanti. La copertina come noi la conosciamo è un’invenzione recente: prima serviva a proteggere il libro dall’usura. La copertina non è indipendente dal contesto del libro.
E’ parte del tutto. Invita ad entrare. Una buona copertina crea un connubio intimistico fra il lettore e il libro.
Come professionista del settore non sono d’accordo con l’idea delle collane, nel senso di grafica standardizzata dove è la casa editrice che fa da garante all’autore e non viceversa. Quindi ho fatto in modo che le copertine della Fondazione Buozzi fossero una diversa dall’altra perché ogni libro ha un’anima diversa dall’anima del libro precedente o di quello successivo.
Un’anima che, dunque, deve essere interpretata.
La copertina di questo libro ha una forte ispirazione cinematografica, ha una reminiscenza di un vecchissimo film di sessanta anni fa: “Il sipario strappato” di Alfred Hitchcock. Parlando con gli autori ho cercato appunto di capire quale fosse l’anima del libro: ci fu uno strappo tra i quattro protagonisti sindacali della storia, ma fu uno strappo che non si consumò mai fino in fondo. Come renderlo visibile graficamente? Come rendere tutto ciò immediato?
Prendendo spunto dalla locandina del film dove c’è un pugnale che strappa un sipario senza distruggerlo. Così avvenne appunto a Benvenuto, Carniti, Lama e Trentin si divisero ma lo strappo non si consumò fino in fondo.