Se questa Italia si “sfarnescia”

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-di SILVANO MINIATI-

Questa affermazione la usava spesso Rino Formica, un dirigente del PSI che ricordo con simpatia non solo per i rapporti intercorsi quando da ministro del governo Craxi trattava con noi su pensioni e pensionati ma anche e soprattutto per il suo linguaggio chiaro, tagliente che niente aveva a che fare con l’ermetismo di tanti politici. Ricordo ancora, come se fosse oggi, che quando il centro sinistra incominciò a perdere colpi e nel PSI emersero i primi gravi sintomi di divisioni, nel corso di una discussione alla sede del PSI a via del corso, Rino ebbe a esprimere tutta la sua preoccupazione per una situazione che ormai si stava sfarnesciando. Per me, anche se era abbastanza chiaro che sfarnesciare era sinonimo di sbriciolare (letteralmente sfarinare in dialetto barese) o di mandare in frantumi, l’affermazione appariva comunque molto forte e anche suggestiva.

Una affermazione, quella di Formica, che mi torna alla mente in queste ore mentre leggo delle vicende del governo e della sua maggioranza, Schifani che sene va, Alfano che ormai vive di piccoli ricatti che frenano le scelte del parlamento, Verdini e Zanetti nostalgici oggi più di sempre di Berlusconi e del centro-destra.

Il tutto mi porta a ritenere che lo sfarnesciamento riguardi soprattutto il partito della nazione e i disegni per verità abbastanza megalomani di Matteo Renzi. Guardandoci intorno, c’è davvero di che sentirsi disperati. Le banche che andavano bene e non destavano problemi almeno a sentire il Ministro Piercarlo Padoam sono di nuovo nell’occhio de ciclone. L’occupazione non dà nessun segno apprezzabile di ripresa. I bonus da tutti aborriti e considerati un nuovo cancro che inquina il mondo del lavoro continuano a proliferare. Per le pensioni, c’è evidentemente, almeno per il governo tempo sufficiente per rinviare, promettere senza mantenere e se necessario, occultare.
Il PIL come ci dice l’ISTAT di poco ma cresce; mentre, e non di poco crescono miseria e indigenza, il che sta a dimostrare che come avevamo già scritto tre anni or sono, circa il 30% delle famiglie se la cava perché i loro redditi sono stabili o in aumento mentre ben più del 70% sta andando a fondo.
Non essendo uno studioso, e non essendo quindi neppure appassionato alla ricerca di nuovi aggettivi e definizioni da fornire all’accademia della Crusca, mi chiedo se per i nostri lettori il verbo ‘sfarnesciare’ abbia lo stesso significato che io gli attribuii quando lo sentii usare per la prima volta Da Rino Formica.

In questo momento, mi trovo nella zona dell’Eur, impossibilitato ad andare verso Anzio da una barriera di fuoco. Mentre attendo, leggo di cinghiali, pantegane e nutrie che stano invadendo Roma mentre gli autobus continuano a non funzionare e le strade si riempiono di buche anche nelle zone che ne erano rimaste indenni.
Sono abbastanza serio per non scaricare ogni colpa sui nuovi “barbari” che hanno vinto le elezioni. Intanto la rabbia cresce, ma crescono anche rassegnazione e senso di impotenza. Difficile quindi affermare che comunque la situazione si stia svolgendo verso il bello come fanno buona parte dei nostri governanti. Mi appare chiaro che abbiamo davvero poco tempo per dare delle risposte in positivo. Temo che quanto mi appare necessario per certi versi semplice ed elementare possa essere davvero deciso. Quello che però ho chiarissimo è che prima che tutto, dal governo alla periferia si sfarnesci in modo irrimediabile, dovremo almeno tentare delle risposte.

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