-di VALENTINA BOMBARDIERI-
Isaac Asimov diceva che “la violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci”. Una violenza quella di ieri, che infligge un’altra lama nel cuore martoriato della Francia e dell’Europa. Era una giornata di festa. Una giornata di gioia. Recarsi sul lungomare a vedere i fuochi d’artificio, delizia di grandi e piccini. Una giornata divertente, dove i più piccoli giocavano sul lungomare sotto lo sguardo attento e divertito dei genitori. Perché i figli si proteggono, si osservano. Ma come proteggerli da tutto questo? Come proteggerli da queste follie omicide?
Una notte di festa trasformata in un massacro. Stamattina, nello sconvolgimento generale, si contano i morti. Ottantaquattro fino ad ora e centinaia i feriti. Una notte lunghissima, lunga come proprio non doveva esserlo. Con la convinzione a la percezione che tutti siamo in pericolo. Perché il pericolo è nel nostro quotidiano, nei nostri momenti felici. È un terrorismo che sceglie bersagli più facili e operazioni facilmente realizzabili perché le misure di sicurezza sono concentrate nei luoghi considerati a rischio.
Colpire Nizza non è solo un attacco alla Francia. È un attacco all’Europa, all’Italia. È un attacco all’idea di democrazia, celebrata appunto il 14 luglio. L’anniversario della presa della Bastiglia, momento simbolico nella formazione di quella idea di Stato che ruota intorno alla dichiarazione diritti dell’uomo e del cittadino. Gli stessi valori a cui si ispirano le democrazie moderna e la stessa costruzione dell’Europa, per quanto appesantita dalle logiche del finanzcapitalismo e dalle ottuse procedure tanto care ai burocrati. La stessa Europa che dopo il sangue versato la notte scorsa, deve ritrovare coesione e la volontà di costruire un fronte comune.
Quello di ieri è un attacco vile, un attacco che detiene il triste primato per il numero di bambini coinvolti. Foto che testimoniano i segni di un infanzia rubata e strappata da una follia senza senso e senza religione. Corpi di persone ovunque, corpi stesi nel sangue, piccoli cadaveri che non hanno nessuna colpa se non quella di essere bambini.
I sostenitori del Daesh starebbero “celebrando il massacro di Nizza”. Notando le luci della torre Eiffel spente in segno di lutto un sostenitore dei “becchini di Al Baghdadi” ha chiesto che “rimanga al buio fino alla conquista della Francia da parte dell’Isis”. Per ora le certezze sono il sangue e la paura. Così come la certezza che la Francia reagirà, ancora una volta, e si rialzerà in piedi. Perché avere paura vuol dire arrendersi.