-di SANDRO ROAZZI-
In tempi nei quali il cinismo è moneta corrente è difficile meravigliarsi se in mondi come quello dei mercati esso sia di casa sempre anche nei momenti più tragici. Sconcerta però, almeno un poco, il fatto che l’assassinio brutale della deputata laburista Cox venga considerato tanto influente nell’allontanare il rischio Brexit fino al punto di determinare dei consistenti rialzi delle borse. Diciamola tutta: mentre la Cox si batteva con passione e determinazione per la permanenza della Gran Bretagna nella Unione Europea le borse vacillavano ogni giorno, la sua morte le fa risorgere. Si riduce lo spread, rimbalzano i titoli bancari.
Francamente c’è qualcosa che non va, anche se non è il caso di generalizzare buttandola su giudizi moralistici. Però se torniamo per un attimo alle parole del marito della deputata uccisa qualcosa stride davvero: “in questo momento lei avrebbe voluto due cose più di ogni altra. La prima è che i nostri preziosi figli siano circondati dall’amore e la seconda vederci uniti nel combattere l’odio che l’ha uccisa. L’odio non ha credo, razza o religione, è velenoso”.
Una prova di ammirevole umanità che ha poco o niente a che fare con i calcoli che hanno a che fare con le logiche che servono il dio denaro utilizzando tutte le circostanze utili anche quelle, purtroppo, luttuose. Ma davvero la finanza, i mercati possono godere di una invadenza senza limiti nella vita collettiva? Dove diavolo è finita quella dimensione di umanità, di idealità, di solidarietà che ha contribuito a fare dell’Europa un faro di civiltà?
Ma qualche considerazione va fatta anche sul clima che stava infervorando la campagna sul referendum inglese, stringendo d’assedio una opinione pubblica disorientata ed incalzata da apprensioni internazionali che stavano facendo di questo appuntamento elettorale una sorta di giudizio di Dio, di minaccioso anno mille. In Europa tutto questo è servito perfino per affilare le armi dei sostenitori di un processo di maggiore integrazione e di coloro che invece sono contro. Con i populismi ed i nazionalismi risorgenti alla finestra, pronti a scatenarsi in caso di vittoria dei separatisti riportando in auge egoismi e razzismi che invece andrebbero seppelliti per sempre. Ora le sorti del referendum sembrano piegare verso quello che in gergo si definisce il remain (restare), sia perché l’emozione per l’efferato delitto è grande, sia perché la campagna elettorale non sarà più quella di prima. Ed anche perché almeno nella circostanza coloro che sognano muri e isolazionismo dovranno inchinarsi di fronte al sacrificio della quarantunenne laburista. Che fra gli argomenti contro la Brexit citava le tutele dei lavoratori inglesi. Una testimonianza che il sindacato europeo non certo molto attivo sulla Brexit dovrebbe non dimenticare.