Grazie Marco, ci hai regalato i Diritti

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-di VALENTINA BOMBARDIERI-

È morto all’età di 86 anni Marco Pannella. Nato a Teramo il 2 maggio 1930. Entrò in Parlamento per la prima volta nel 1976 e ci rimase per ben sei legislature, le stesse che lo videro Eurodeputato. Consigliere del Lazio, dell’Abruzzo e consigliere comunale in sei diverse città. Uomo di politica. Uomo discusso. Uomo di diritti. Gli stessi diritti che lo posero in prima fila per numerose campagne referendarie: la difesa della la legge sul divorzio, la depenalizzazione dell’aborto, il referendum sulla giustizia (responsabilità civile dei magistrati), a quelli per il maggioritario. Tra le sue storiche battaglie l’abolizione della pena di morte e quella per i diritti dei detenuti.
Ha vinto molte battaglie, molte ne ha perse. Certo è che solo la morte poteva fermarlo. Non lo ha fermato la malattia. Amava battersi per i diritti. Un uomo eclettico, indefinibile. Lui stesso si definiva socialista, radicale, liberale, anticlericale, non violento e gandhiano. Tante definizioni, forse troppo di un uomo dalle mille sfumature. Un uomo dalle mille luci e dalle altrettante ombre, come le sue battaglie anti-sindacali.

Nel 1975 Francesco De Gregori dedicò a Panella il signor Hood, si canta di un “galantuomo, sempre ispirato dal sole, con due pistole caricate a salve e un canestro di parole”. Forse le parole sono state l’arma più potente di quest’uomo. Molto più dei gesti, degli scioperi della fame che lo videro protagonista. Per lui “il crimine più grande è stare con le mani in mano”. Sicuramente molti avrebbero da imparare da lui.

Le reazioni nel mondo politico non si fanno attendere. Per Mattarella “non ha mai smesso di pensare al domani, a un domani migliore per il nostro Paese. Protagonista della politica italiana, senza mai essere legato al potere, ha combattuto battaglie di grande importanza, particolarmente nel campo dei diritti. Ha rappresentato con passione tanti cittadini, non riuscendo di rado a trasformare una condizione di minoranza nell’avvio di processi di cambiamento”.
Il Premier Renzi lo ha definito “un combattente e un leone della libertà”. Piero Grasso ha affermato che Marco Pannella “ha affrontato la malattia con la stessa fierezza con la quale, per decenni, si è battuto per le cause in cui credeva. Dobbiamo moltissimo a quest’uomo forte e appassionato che, come accade raramente, è stato stimato anche dai suoi avversari.”

Domani il corpo sarà portato a Montecitorio per la camera ardente. L’ultimo saluto degli italiani sarà pubblico e all’aperto. A piazza Navona. Il luogo di tante battaglie politiche.

Valentina Bombardieri

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