Alfio Marchini, uno dei candidati del centro-destra a Roma per la poltrona di sindaco, si è presentato a un appuntamento elettorale in utilitaria ed è, successivamente, andato via in Ferrari (gliel’ha portata l’autista). Ha spiegato la cosa dicendo: “Sono stato abituato a non ostentare la ricchezza”. Modo veramente originale per santificare le buone abitudini. La prossima volta immaginiamo arriverà in metropolitana e andrà via in elicottero, semmai se lo farà prestare dal suo più grande elettore, Berlusconi, che di mezzi di quel genere fa ampio uso da tempo. Oppure, si recherà in un ristorante stellato di quelli vietati ai comuni mortali a causa del conto finale, con un sobrio maglioncino Lacoste per indossare nel guardaroba un elegantissimo abito fatto a mano di Kiton. Ora è chiaro cosa intendeva per candidato civico: civicamente “adattabile” alle quotidiane opportunità, si potrebbe dire double face come certi impermeabili. E così Mussolini diventa un grande urbanista (a questo punto dovrebbe esaltare anche il duce picconatore che un altro sindaco di Roma, Gianni Alemanno, tentò di emulare volendo di radere al suolo la struttura museale progettata dall’architetto Richard Meier per proteggere l’Ara Pacis). Ha sistemato Storace addirittura a sinistra provocando probabilmente una traumatica crisi di identità nell’ex presidente della regione che non avrebbe mai pensato in vita sua di passare, come un transformer, dalla condizione di “camerata” a quella di “compagno”. Quale sarà il prossimo passo? Forse Evola presentato come uno tra i più grandi allievi di Karl Marx?