Draghi non cambia musica

-di SANDRO ROAZZI-

Draghi non si scompone ed ai contestatori tedeschi che avevano lanciato il guanto di sfida con un “dobbiamo strappare il bazooka dalle mani di Draghi” replica con un serafico “gli acquisti proseguiranno fino a settembre 2017 od oltre” senza toccare i tassi che restano a quota zero. Proprio l’opposto dei suoi critici che invocavano un rialzo dei tassi per recuperare margini di profitti. Per ora restano nell’angolo.

Ma non risparmia neppure una stoccata alla politica come mai aveva fatto finora. Il suo ragionamento parte dall’affermazione che “negli ultimi anni abbiamo agito quasi da soli”, un rimprovero non da poco alla inconsistenza di una politica economica davvero concorde e capace di far tornare l’intero Vecchio continente alla crescita senza deflazione.

Per evitare qualche sordità di comodo Draghi poi ribadisce che la Bce non solo difende la sua indipendenza ma dipende dalle leggi (e quindi non dalle sirene politiche), oltre a ricordare di avere un mandato per l’Eurozona e non per la sola Germania. Nel frattempo i suoi detrattori avevano perso qualche possibile “congiurato” come il Ministro Schauble con il quale il Presidente della Banca europea afferma di aver avuto colloqui positivi e sinceri. Per Draghi la ripresa continua con passo moderato anche se l’inflazione prima di risalire vivrà ancora momenti sottozero. Di qui ancora una volta l’appello alla politica: puntare alla produttività ed a creare posti di lavoro. Le mosse della Bce dunque avranno ancora una lunga durata, ma questo non sposta di un millimetro la convinzione che la politica monetaria da sola non può farcela. La “ostinazione” di Draghi è il modo per tenere la barra dritta, ma se la nave non accelera rimane il rischio di incagliarsi.

C’è da chiedersi se Draghi e la Bce sapranno tener botta anche nei prossimi mesi con stessa composta disinvoltura. Se cioè sapranno essere più coesi e più forti degli interessi che in Europa si sentono penalizzati ed hanno compreso che la musica non cambierà. Intanto arriva un rassicurazione: nessun elycopter money, vale a dire finanziamenti diretti alle famiglie. Scelgano i Paesi le misure più idonee a mettere soldi nelle loro tasche, la Bce non scavalca nessuno. Ma scelgano, questo è il punto.

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