Cura Draghi in mezzo al guado

-di SANDRO ROAZZI-

            Prezzi a marzo ancora nel segno della temuta deflazione, oggetto delle “cure” preoccupate di Mario Draghi. Le stime provvisorie dell’Istat danno un meno 0,2% su febbraio ed altrettanto sullo stesso mese del 2015.

            La stagnazione ringrazia, l’economia reale no. Lo scenario resta depresso anche se l’Istat intravede qua e là qualche lieve miglioramento. Ma neppure la fine dei saldi ha favorito impennate visto che le vetrine sono piene di allettanti promesse promozionali. L’inflazione di fondo, senza tener conto dei cali degli energetici e dei prodotti stagionali, resta bassa con un +0,6%. Quella acquisita per il 2016 si rifugia in un meno 0,4% rispetto al -0,6 del mese scorso.

            I primi commenti “sanzionano” la presunta inefficacia della strategia Bce. Ma troppe incertezze frenano i comportamenti, e troppe esitazioni nel destinare la liquidità al mercato interno bloccano investimenti e acquisti. E su tali questioni la politica monetaria può assai poco. I protagonisti, poi responsabili, sono altri. Richiamano i ruoli del Governo, delle banche, delle imprese. I consumatori più di tanto non possono fare con redditi praticamente fermi e risparmi all’osso.

fondazione nenni

Via Alberto Caroncini 19, Roma www.fondazionenenni.it

Rispondi