Banche, segnali di fiducia

 

-di SANDRO ROAZZI-

Mentre il decreto sulle banche alla Camera ottiene la fiducia con 351 voti a favore e 180 contrari, banche e consumatori restano su sponde opposte sull’anatocismo, vale a dire la possibilità di applicare interessi sugli interessi. Il Presidente dell’Abi Patuelli ritiene che la questione sia conclusa con l’emendamento che sancisce gli ambiti del divieto restituendo serenità ai rapporti fra banche e clienti in un momento difficile dell’economia, mentre tutte le associazioni dei consumatori restano convinte che per l’anatocismo si tratti solo di… morte apparente e che il tutto si riduca solo ad una dilazione dei termini, da tre mesi ad un anno.

Resta il fatto che la nostra economia offre ora qualche segnale più positivo, con l’avvertimento prudente che qualche “rondine non fa primavera”. Ma siccome la ripresa si consolida anche con il ritorno ad un clima psicologico migliore,  oggi l’Abi ha riproposto  in un incontro di studio dati più incoraggianti. Il balzo della richiesta dei mutui per la casa è notevole, favorito da interessi al minimo storico o quasi: +97% , con la speranza che si rianimi l’edilizia che ha perduto nella recessione oltre  500 mila posti di lavoro. E torna in sella il mutuo a tasso fisso.

Salo poi dello 0,6% il credito all’economia a febbraio. Poco? Non tanto se a gennaio si era ancora ad un -0,2%. Ed il credito erogato a imprese e famiglie aumenta dello 0,04% rispetto però ad un consistente -0,6% di gennaio. Infine la maggiore liquidità verso le Pmi ammonta a 2,2 miliardi di euro con due settori, commercio ed edilizia, che sono i  maggiori beneficiari.

Naturalmente non mancano le difficoltà, sofferenze in testa. Ma, sottolineano all’Abi si scontano anche grandi contraddizioni europee che frenano la disponibilità delle banche verso l’economia reale.  Un esempio appare esemplare: secondo le regole di Basilea 2, che fissa i criteri per dare prestiti, per 100 euro del cosiddetto patrimonio di vigilanza, una banca poteva erogare credito per 1250 euro. Con la successiva Basilea 3 si…precipita a 606 euro. E si potrebbe continuare con le 28 diverse legislazioni  fiscali  che non riescono neppure ad armonizzare il concetto di base imponibile. Mentre in Italia la lentezza della giustizia civile crea indubbi ostacoli. Insomma il da fare è molto, le incertezze non mancano. Ma qualche barlume di luce esiste. Un sentiero da percorrere.

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