Sulle priorità degli italiani  

-ENZO RUSSO-

A proposito dei rinvii della votazione del ddl sulle Unioni civili, al di là delle regole procedurali della democrazia che pure sono fondamentali, si parla giustamente di attuazione dei diritti civili e, quindi, tutti i parlamentari della maggioranza e dell’opposizione dovrebbero concorrere – secondo coscienza ben formata come suggerisce Papa Francesco – alla sua approvazione senza accettare strumentalizzazioni di sorta. Molti commentatori dimenticano che in materia di attuazione del diritto al lavoro, consacrato nell’art. 1 della Costituzione del 1948, nei settanta anni della Repubblica, non c’è stato mai un consenso unanime e il diritto al lavoro non è mai stato attuato pienamente nel senso che, in pratica, non c’è stato un solo governo che abbia voluto fermamente e sia riuscito a spingere l’economia verso il pieno impiego.

Ora non mi sembra il caso di procedere ad una ponderazione attenta dell’importanza e della qualità dei diritti fondamentali, civili e di quelli sociali; e probabilmente mi attirerò molte critiche per averlo fatto. Si dà il fatto che il fondamentale diritto al lavoro in questo momento in Italia interessa sette milioni di donne e uomini senza lavoro. Il diritto sociale ad un salario e a una pensione che consentano uno standard di vita accettabile e non di mera sopravvivenza interessa otto milioni di persone tra quelli in povertà assoluta e relativa. Poi, secondo me, arriva l’insieme composito del popolo lesbico, gay, bisessuale e transgender (LGBT), di cui non conosco stime quantitative ma di cui molti ricadono comunque nelle due classificazioni precedenti. Ora anche ad accogliere un criterio lessicografico, è chiaro che lavoro e povertà vengono prima delle Unioni civili. Ma il vero problema culturale e politico è che gli italiani ed i loro governanti presi come sono dai loro interessi particolari e disattenti al bene comune, in generale, non amano definire priorità né lessicografiche né di altro genere. In molti casi amano rinviare la soluzione dei problemi.

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