Nel dibattito sulle unioni civili, si è inserito anche il direttore di Radio Maria, Padre Livio Fanzaga. Ovviamente, con eleganza dialettica e raffinatezza di argomentazioni. Emulo in qualche maniera del famoso Kiko Arguello, acclamata star del penultimo Family Day (quello, per intenderci, che ritiene le donne responsabili dei femminicidi in quanto poco affettuose con i mariti). Don Livio Fanzaga commentando (e anche scomodando Apocalisse e Babilonia, come si conviene in un dibattito dai toni moderati così cari ad Alfano, Sacconi, Giovanardi, Brunetta, Calderoli e soci variamente assortiti) i “brindisi a prosecco alla vittoria” dell’onorevole Cirinnà “madre” del disegno di legge sulle unioni civili, ha garantito che dopo il successo parlamentare, arriverà “anche il funerale”. Dato che è un uomo di tonaca e quindi ama il prossimo suo (quasi) come sé stesso, ha opportunamente aggiunto: “Glielo auguro il più lontano possibile”. Lontano o vicino, sempre di (mal)“augurio” si tratta. Che poi, a pensarci bene, è strano: ma il funerale non dovrebbe essere per i buoni cattolici un evento liberatorio dato che schiude alla nostra anima le porte del paradiso e della vita vera, quella ultraterrena? Noi che siamo laici e crediamo poco nell’al di là non essendoci prove tangibili in materia, auguriamo, invece, all’onorevole Cirinnà una lunga e felicissima vita. E un grande successo sulle unioni civili. E per quanto riguarda il prosecco, Padre Livio non si preoccupi: lo portiamo noi.